D’Alfonso: «Asl Pescara vìola par condicio, invita 4 candidati di centrodestra, farò un esposto»

“La Asl di Pescara invita 4 candidati di centrodestra alle elezioni regionali per una passerella elettorale violando la par condicio, farò subito un esposto per impedire questa e ulteriori irregolarità”, così il deputato del PD, Luciano D’Alfonso

La nota di D’Alfonso:

“Apprendo con sconcerto che la Asl di Pescara ha organizzato per il 5 marzo un evento intitolato “Sanità territoriale della Val Pescara. Lavori in corso” durante il quale – si legge nell’invito – sarà effettuato “un sopralluogo itinerante in tre cantieri con lavori in corso della Asl di Pescara”; l’iniziativa riguarda i Comuni di San Valentino, Tocco da Casauria e Popoli. All’iniziativa sono invitati ben quattro candidati alle imminenti elezioni regionali, tutti di centrodestra: il presidente Marco Marsilio, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, l’assessore alla salute Nicoletta Verì e il presidente della commissione sanità Leonardo D’Addazio. Il mio sconcerto deriva dal fatto che l’iniziativa è chiaramente una passerella elettorale priva di qualsiasi valenza istituzionale, e come tale è proibita dalla legge. L’articolo 9 della legge n. 28 del 2000 stabilisce infatti che «dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni».

Il divieto copre ogni forma di comunicazione, con qualsiasi tecnica e a qualsiasi scopo effettuata a partire dalla convocazione dei comizi elettorali (avvenuta il 25 gennaio scorso): le amministrazioni pubbliche (e le Asl rientrano in questa categoria) devono astenersi non solo dalle manifestazioni volte ad appoggiare le liste o i candidati impegnati nel confronto elettorale (propaganda elettorale in forma diretta) ma anche da tutte le attività di comunicazione che, avendo come finalità principale la promozione dell’immagine politica o dell’attività istituzionale dell’ente stesso, stimolino una rappresentazione positiva o negativa di una determinata opzione elettorale (propaganda elettorale in forma mediata).

E’ evidente che – prosegue D’Alfonso – il caso in esame integra gli estremi di un’infrazione della normativa, ed è per questo che:
1) rivolgerò istanza speditiva ai prefetti affinché verifichino la condotta di chi abusa del proprio
ruolo istituzionale in campagna elettorale;
2) chiederò al Ministero degli Interni di far rispettare le regole;
3) chiederò all’Anci di fare in modo che i sindaci non consentano di strumentalizzare i loro spazi istituzionali e, nel caso delle Asl, farò in modo che i direttori generali riguadagnino la loro autonomia di comportamento, poiché essi non devono temere nulla;
4) poiché c’è chi abusa, se non ci si autodetermina farò ricorso a tutta la mia fantasia per dimostrare la irregolarità e illegalità di questo comportamento».

Sotto l’invito della Asl riportato nella nota di Luciano D’Alfonso