C’è dentro anche il mondo dello sport nel decreto varato per fronteggiare l’emergenza coronavirus, con il Governo pronto ad accogliere le richieste della Federcalcio.
Il provvedimento coinvolge in particolare il calcio, alle prese con la rimodulazione dei calendari, ma soprattutto con le conseguenze finanziarie del blocco. Il decreto governativo ha riconosciuto la sospensione dei termini degli adempimenti, ma anche dei versamenti fiscali e contributivi per le società sportive, come richiesto dal Coni e dalla stessa Figc. Un vero e proprio stato di crisi per le società. E’ un segnale forte e chiaro nell’attesa di capire quando, se e come l’attività agonistica potrà rimettersi in moto.
“Desidero rigraziare il Governo, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ma soprattutto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che si sono mostrati sensibili verso le nostre istanze”, il commento di Gabriele Gravina, presidente della Figc. In virtù di questo decreto, la scadenza dei contributi e dei versamenti è stata spostata dal 16 marzo al 31 maggio. I versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni o interessi, in un’unica soluzione entro il 30 giugno o mediante rateizzazione – fino a un massimo di cinque rate mensili di pari importo – a decorrere da giugno. Il che garantirà ai club un po’ di respiro. Anche se la stagione arriverà in fondo ci saranno comunque dei danni economici rilevanti per ciascuna società che vedrebbero messa a repentaglio l’iscrizione al prossimo campionato.”
“Lo sport – le parole del ministro Spadafora – ha davvero fatto squadra. Assieme ai vertici di Coni, Cip, Sport e Salute, Federazioni ed enti di promozione abbiamo studiato misure urgenti e indifferibili per dare una prima, importante risposta alla crisi. Ci siamo mossi in grande sintonia e voglio ringraziare tutti i miei interlocutori”.
Spadafora ha invitato Coni e Cip a convocare una teleconferenza per
“studiare norme e azioni da mettere in campo al più presto in modo da rilanciare l’attività”.