A 48 ore dalla sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, boccia l’applicazione del Decreto Sviluppo sui permessi a costruire, da parte di Regione e Comune di Pescara, da Palazzo di città giungono rassicurazioni, mentre il vice presidente del Consiglio Regionale Blasioli parla di matassa difficile da sbrogliare.
Citando il famoso adagio “Ti do un dito e ti prendi la mano” i giudici del Consiglio di Stato, confermando una sentenza del TAR, hanno ammonito Regione e Comune di Pescara sull’applicazione del cosiddetto Decreto Sviluppo, quello che consente la rigenerazione edilizia in alcune aree urbane da riqualificare. Il Decreto interviene sui permessi a costruire e consente un aumento di cubatura non oltre il 20%. Con la Legge Regionale 49 del 2012 si è voluta dare una certa discrezionalità consentendo un ulteriore aumento di cubatura, subito colta dall’Amministrazione Comunale che ha concesso decine di permessi andando ben oltre quel famoso 20% in più del demolito. Lo scorso 13 gennaio il Consiglio di Stato ha di fatto bocciato tutte le delibere creando non poco imbarazzo negli uffici di Palazzo di città:
“Adesso il Comune deve correre ai ripari – precisa il Vice Presidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli che in più occasioni aveva lanciato l’allarme – non sarà facile perché i permessi concessi sono ad occhio e croce una trentina e, inoltre, molti di questi sono stati dati direttamente dagli uffici tecnici mentre la Legge parla di avallo da parte del Consiglio Comunale.”
La vicenda è talmente delicata che il sindaco Masci ha deciso di affidare una specifica delega. L’incarico è stato così dato al Consigliere Comunale Marcello Antonelli che conosce bene l’argomento e che, intanto, da una prima rassicurazione sul fatto che il Comune, già dalla sentenza del Tar del maggio scorso, aveva sospeso tutte le procedure. Sono in corso verifiche per stabilire quante sono le pratiche coinvolte, con l’intenzione di dare presto l’opportunità di avvalersi di quelle premialità che hanno, comunque, garantito uno sviluppo importante:
“Voglio anche ricordare che i provvedimenti dei giudici – spiega Antonelli – si sono concentrati su un titolo edilizio rilasciato a seguito della modifica del Testo Unico sull’Edilizia del Governo Conte 2 e il “disastro” si riferisce all’applicazione di quella norma e non alle premialità concesse nel 2023, questo per sgombrare il campo da equivoci. Ora presenteremo un provvedimento ad hoc che sarà vagliato dal Consiglio Comunale, con il quale contiamo di risolvere la questione.”
IL SERVIZIO DEL TG8