Riceviamo e pubblichiamo la denuncia, sottoscritta da una cittadina, indignata per lo stato di degrado e sporcizia in cui versa il Distretto sanitario della Asl Pescara Nord
Nella lettera-denuncia inviata alla redazione di Rete8 la signora Tania allega anche tre scatti fotografici realizzati con il proprio smatphone in cui evidenzia le criticità del Distretto sanitario della Asl.
La signora Tania dopo essere stata nella struttura due giorni fa ha sentito l’obbligo e la necessità di denunciare lo “schifo” che si è trovata davanti ai propri occhi. Un anno fa, sottolinea la signora Tania, la situazione era ben diversa. Il distretto di Pescara Nord era decoroso e rispondente alle necessità degli utenti. Dopo 12 mesi la situazione è degenerata. Il Cup per pagare, sottolinea sempre la signora Tania, è stato trasferito dove prima c’erano gli uffici del cambio del Medico di base. Uno spazio piccolo ed angusto.
“Ma quello più vergognoso è l’ambulatorio analisi. E stato spostato alla fine dello stabile, scrive la signora Tania, piccolo, stretto con solo 5 sedute. E’ risaputo che alla Asl si creano lunghe code in attesa di effettuare i prelievi. Non oso pensare quest’inverno i disagi che dovranno subire gli utenti”.
“Ma quello che è ancora più vergognoso, sottolinea sempre la signora Tania e l’igiene. Sporco da fare schifo, permettetemi il termine. Escrementi di piccione all’esterno, davanti la porta di ingresso e piume ovunque. I piccioni, è risaputo, sono portatori di malattie. Stiamo combattendo ancora il Covid, dobbiamo prenderci altro? Sottolinea la signora Tania. Un laboratorio analisi dovrebbe essere sterile. O quasi”.
Quando ho fatto osservare l’incresciosa situazione ed una impiegata della Asl mi è stato riferito: “Abbiamo avvisato, ma non si provvede a fare nulla”. Indignata la signora Tania si è rivolta alla redazione di Rete8 per denunciare all’opinione pubblica la situazione di degrado al distretto sanitario della Asl di Pescara Nord. “Non è possibile che dopo tutto quello che abbiamo passato si vedano certe cose. Vergogna!”.