“La sentenza del Consiglio di Stato sulla proroga solo fino al 2023 delle concessioni balneari è folle soprattutto perché rende migliaia di aziende ostaggio della magistratura amministrativa”.
E’ una delle numerosi critiche sollevate dai balneatori contro la decisione del Consiglio di Stato. Tutto questo, aggiungono ancora i rappresentanti delle associazioni balneari, è stato possibile a causa del lassismo di una politica che, per tanti anni, è stata indecisa, superficiale e chiacchierona determinando la scadenza delle concessioni demaniali marino-marittime tra due anni.
“Questo è un colpo forte contro migliaia di aziende familiari che vedono messa in discussione la loro storia e anni di lavoro e di impegno sulle nostre coste”.
Per la Cna, a fronte di una vera e propria scelta di vita fatta dai balneari, è necessario adesso vigilare affinché non si torni indietro sulla proroga e, soprattutto, che si capisca il grande valore della categoria sia in campo turistico, sia in campo economico e del mondo del lavoro.
“Il turismo in Italia dopo la pandemia non sarebbe ripartito senza questa categoria – ha continuato Tomei – che ha promosso il turismo di prossimità. Sono stati proprio i nostri stabilimenti a trascinare l’economia anche oltre la fascia costiera. Questi imprenditori hanno dato una risposta eccellente e fondamentale in termini economici, ma anche sul fronte della sicurezza”.
Riccardo Padovano della Sib Confcommercio invita tutti ad una grande mobilitazione.