Denuncia del Comitato Strada Parco Bene Comune su “bonifica leggera” in Via Pellico

Con una nota corredata anche da materiale fotografico, il Comitato “Strada Parco bene Comune” torna sul presunto inquinamento nel sottosuolo dell’ex tracciato ferroviario interessato da lavori per il passaggio della filovia.

Con la segnalazione del 24 luglio scorso anno, integrata il 16 agosto successivo, il Comitato ha inteso richiamare l’attenzione degli Enti interessati allo storico inquinamento dell’area destinata alla realizzazione della Filovia di Pescara: per deduzione logica rispetto alla bonifica ambientale già disposta nell’Area di risulta. Ciò in ragione della sussistenza  di una condizione di pericolo attuale, evidenziando come la campionatura già eseguita anche sulla rotatoria Michelangelo dimostrerebbe l’estensione dell’area inquinata. Il riferimento va al rinvenimento di “materiale antropico nero” ad alto grado di tossicità, di cui non si potrà escludere a priori la medesima presenza eventuale nel sottosuolo dell’ex tracciato ferroviario. Mai assoggettato ad alcun tipo di bonifica ambientale, secondo le testimonianze in possesso del Comitato rese dai tecnici che hanno eseguito a fine anni ‘90 gli interventi di riqualificazione del rilevato ferroviario dismesso il 31 gennaio 1988. Nel caso di Via Silvio Pellico, ad esempio,

«in assenza acclarata di progetto esecutivo e di programmazione di campionature ad hoc, ogni attività nell’area sarebbe potenzialmente idonea a ledere gli interessi giuridicamente protetti dalle norme preordinate alla tutela della salute dei cittadini».

Di qui la necessità di procedere con i campionamenti, che dovranno essere eseguiti secondo i criteri e i dettami consolidati dall’Ordinamento.

“Ciò posto, chi ha deciso di dar corso alla sola “bonifica leggera” di quell’area e chi garantirà che l’intero percorso riservato al filobus sia immune dai potenziali inquinanti rinvenibili nel materiale asportato con lo scavo non programmato condotto venerdì scorso in Via Silvio Pellico? “

Chiede pubblicamente il Comitato che sempre sulla stessa vicenda affonda il colpo con una considerazione conclusiva:

“La “bonifica leggera” in corso d’opera su Via Silvio Pellico, risulta paradigmatica della qualità di una incerta politica. Di leggera, nella sciagurata vicenda filoviaria pescarese, c’è soltanto la superficialità con la quale una classe dirigente inadeguata ha affrontato il tema della mobilità di area vasta metropolitana. Una insostenibile leggerezza dell’essere in politica, che determina pesanti conseguenze – urbanistiche, ambientali, economiche – per la qualità della vita di larghe fasce della società pescarese.”