Dibattito acceso sulla crisi di passeggeri all’Aeroporto d’Abruzzo

Crisi di passeggeri all’Aeroporto d’Abruzzo: il consigliere regionale Antonio Di Marco chiede audizione vertici Saga in Commissione

Il consigliere regionale Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Infrastrutture della Regione, a seguito della perdita di passeggeri dell’Aeroporto d’Abruzzo ha chiesto l’audizione dei vertici Saga .

“In merito alla perdita di 29.000 passeggeri rilevata dai dati Assaeroporti, chiederemo l’audizione dei vertici di Saga (o chi per essi, visto che il Cda della società di gestione dello Scalo abruzzese è scaduto da giugno) nella Commissione consiliare Infrastrutture e Trasporti.

Ora più che mai, alla vigilia del rinnovo della governance, è indispensabile capire cosa non funziona e quali strategie la Regione ha intenzione di promuovere e quali iniziative per incrementare importanza e utenza dell’aeroporto. La perdita consolidata di passeggeri, già in trend dallo scorso anno e prevista anche per gli anni venturi, è una cosa gravissima, anche perché afferma l’inefficacia delle strategie di gestione adottate in Abruzzo, visto che altrove e negli aeroporti vicini i numeri raccontano tutta un’altra storia”.

Alcuni giorni fa sul tema dell’Aeroporto era intervenuto anche il deputato del Pd Luciano D’Alfonso.

“Dai dati citati nei giorni scorsi anche dall’onorevole D’Alfonso, – prosegue Di Marco – affiora un salasso costante, in controtendenza con la media nazionale che vede tutti gli aeroporti crescere dell’11,5 per cento. Delle due l’una: o non funziona la costosa campagna di promozione turistica voluta dal governo regionale, oppure non funziona la strategia di gestione dello scalo, forse perché il centrodestra ha pensato più alle poltrone che alla competenza di chi le occupa. Con i colleghi di opposizione veglieremo sugli obiettivi dell’aeroporto, partendo dai dati e dal trend negativo rilevato. Chiederemo che il nuovo Cda venga rinnovato guardando prima alla competenza e in seconda istanza alla gestione del potere”.

Marina Moretti: