Per il caso del dipendente licenziato e reintegrato alla Tasso, azienda metalmeccanica di Atessa, sollevato dalla Fiom CGIL, l’azienda interessata rende nota la propria posizione attraverso una nota di rettifica.
La Tasso srl smentisce le dichiarazioni del comunicato stampa del segretario provinciale FIOM Davide Labbrozzi, affermando che il licenziamento era avvenuto in quanto il dipendente Mario Esposito era stato “sorpreso a svolgere attività lavorativa in proprio durante un periodo di assenza dal lavoro in malattia”. La Tasso srl aggiunge che lo stesso Tribunale di Lanciano, nell’ordinanza di reintegro del 2 marzo scorso ha sancito che la condotta tenuta dal lavoratore era “meritevole di sanzione disciplinare, seppure meno grave del licenziamento” , e aggiunge che la qualifica di esponente sindacale “non è mai venuta in considerazione ai fini del suo licenziamento, e che men che meno sussiste alcun nesso tra lo sciopero da questi indetto -al quale per inciso non ha aderito nessuno dei dipendenti Tasso srl – e la sanzione disciplinare a lui irrogata”. L’ordinanza del Tribunale, conclude l’azienda nella nota “non ha mai affermato che i lavoratori non possono essere offesi, che i sindacalisti non vanno considerati un peso di cui liberarsi, ma rappresentanti dei lavoratori con cui confrontarsi“.