Il Ministero dell’Ambiente ha disposto l’annullamento d’ufficio ed in via di autotutela del provvedimento di aggiudicazione del 7/2/2018 del bando di gara per la bonifica del sito Montedison di Bussi sul Tirino. Verranno restituiti all’Abruzzo 47 mln di euro.
L’atto è stato firmato ieri dal dirigente preposto e inviato all’Ati che si era aggiudicata il bando. L’annullamento conferma le intenzioni ministeriali in tal proposito già annunciate in precedenza, e proseguite nonostante le osservazioni dell’Ati Dec Deme presentate nei giorni scorsi. Secondo quanto si legge nelle 7 pagine del documento viene ritenuto senza fondamento l’eccezione di tardività del provvedimento di annullamento, adottato dopo 18 mesi dall’aggiudicazione; si parla di progetto con ‘scarso grado di approfondimento’, di carenze nel piano di caratterizzazione per cui ‘non può esserci alcuna certezza in merito alla stima a misura prevista (al 90%) per la computazione dei lavori’, cosa che potrebbe prevedere ulteriori spese, e che ‘chi inquina paga’.
Viene contestata alla Dec Deme anche l’affermazione secondo cui “la comunicazione (di annullamento ndr) che si riscontra preannuncia un provvedimento di annullamento in autotutela privo di motivazioni di interesse pubblico, connotate di concretezza e attualità e distinte rispetto al mero interesse al ripristino della legalità, sotto il profilo della rispondenza alla normativa tecnica vigente, idonee a giustificare la rimozione degli atti di gara”, tenuto conto della circostanza che risulta all’evidenza sussistente l’interesse pubblico alla realizzazione degli interventi di bonifica per la quale si rende necessaria la rimozione di tutti gli atti viziati, a partire dal bando e dagli atti di gara susseguenti fino all’aggiudicazione, quest’ultima fondata su un progetto ineseguibile, siccome non corredato, né corredabile, dai prescritti titoli abilitativi prodromici alla sua approvazione, a causa di vizi non più sanabili della progettazione preliminare posta a base di gara”.
L’annullamento della gara “consente di restituire alla collettività abruzzese 47 milioni di euro”. Così il ministero dell’Ambiente in una nota in merito alla bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino che “per lungo tempo – scrive il ministero nella nota – è stato oggetto di controversie derivanti dall’inerzia dei soggetti responsabili del danno cagionato al territorio”. “Utilizzeremo le risorse sbloccate per le aree pubbliche del Sin, quindi per i cittadini abruzzesi”, afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sottolineando che “lo svincolo delle risorse, con loro successiva riassegnazione al bilancio del ministero, garantirà una più celere risoluzione delle problematiche ambientali che per anni hanno interessato il territorio abruzzese. L’Edison, quale soggetto responsabile, sotto il vigile controllo del ministero, dovrà procedere, in quanto obbligato, a una rigorosa azione di bonifica delle aree”.
Il ministero dell’Ambiente, aggiunge Costa “fino in fondo espleterà il proprio compito di vigilanza e controllo, sia delle procedure, sia dei tempi di bonifica. Gli abruzzesi hanno atteso troppo”.
Secondo il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut “si ribadisce un sacro principio: chi ‘inquina paga’. Ora che i 47 milioni per le bonifiche del Sin sono di nuovo a disposizione della comunità, il ministero dell’Ambiente, in sinergia con la regione Abruzzo, vigilerà sugli interventi di Edison e programmerà gli interventi sulle altre aree pubbliche che sono ricomprese nel sito. È questa una ulteriore possibilità”.
La Edison, prosegue il ministero dell’Ambiente “ha già provveduto a ripristinare i teli danneggiati e ad assegnare l’appalto per il completamento della copertura superficiale delle aree in parola, e si è attivata per il ripristino del sistema di emungimento delle acque sotterranee relative alle aree medesime aree – quali misure di prevenzione, nelle more delle attività di bonifica”. Inoltre l’analisi dei dati disponibili ha fatto emergere la necessità di integrare le indagini ambientali”. A questo proposito la Edison “ha trasmesso un Piano di indagine integrativa e procederà alla progettazione definitiva e all’attuazione dei necessari interventi di bonifica a fronte dei risultati delle indagini integrative e della loro validazione da parte di Arta Abruzzo. Il tutto, chiaramente – conclude la nota – sempre sotto l’egida del ministero dell’Ambiente che si accerterà che l’intervento sia risolutivo e tuteli completamente l’ambiente e la salute dei cittadini”.