Il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi ha incontrato la segreteria tecnica del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per fare il punto della situazione sullo stato dell’arte del S.I.N. di Bussi, insieme a una delegazione di cittadini del comune abruzzese a al Comitato “Bussi in MoVimento”.
“Voglio ringraziare – commenta Marcozzi – gli uffici del Ministero per aver dimostrato, una volta di più, grande attenzione su questo autentico disastro ambientale. Con il lavoro svolto in questi mesi dal governo, col Ministro Costa che si è speso in prima persona e in più di un’occasione, lo Stato si è schierato con maggiore decisione al fianco dei cittadini. A cominciare dallo sblocco delle procedure per far partire la bonifica dei territori, proseguendo poi verso la ricerca della giustizia e del diritto alla salute per i cittadini abruzzesi. Se, da una parte, il processo penale si è chiuso con una serie di prescrizioni, dall’altra il risarcimento del danno è ancora esigibile. Così, grazie all’accelerazione data dal governo targato M5S, è arrivata la richiesta di un miliardo di euro alla Edison”.
“La questione Bussi va avanti da decenni, senza che nessuno abbia mai realmente pagato per il danno che è stato fatto alla salute dei cittadini. Questo non è accettabile quando si ha a che fare con uno dei siti più inquinati d’Europa, che ha causato danni irreparabili alla nostra acqua e al nostro terreno, contaminato da sostanze inquinanti e che ha fatto registrare registrare valori, in certi casi, superiori di mille volte rispetto alla soglia regolare di salubrità. Nell’incontro di oggi molti spunti d’azione sono stati forniti dal Comitato Bussi in MoVimento al Ministero che si è impegnato a valutarne le fattibilità. È il momento di ristabilire giustizia sulla vicenda e continuare su questa strada per arrivare a risultati concreti dopo le battaglie, prima da cittadini e poi dall’interno delle istituzioni, che combattiamo da anni. Sappiamo che i tempi potrebbero non essere brevi, ma insieme, con l’appoggio fondamentale del Ministro Costa e dei suoi uffici, possiamo farcela”.