Mercurio, piombo e diossine. La bomba ecologica di Bussi torna alla ribalta della cronaca dopo l’ordinanza del 22 luglio scorso firmata dal comandante della polizia provinciale Giulio Honorati, che impone alla Edison di intervenire “entro 60 giorni” per frenare la contaminazione di terreno e del fiume Tirino
A distanza di 15 anni, dunque, la discarica o meglio le discariche 2A e 2B di Bussi (oltre 10 ettari) continuano ad avvelenare le falde acquifere e la terra. Lo ha certificato l’ARTA sulla base delle ultime analisi, rilevando “una importante contaminazione” nel fiume Tirino con concentrazioni di mercurio altissime e ben oltre il massimo consentito. Da qui la firma dell’ordinanza che mette di nuovo in chiaro il principio comunitario del “chi inquina paga”. Altro step della complicata vicenda il 2 agosto quando ci sarà il sopralluogo congiunto Edison, Arta e Polizia Provinciale, proprio per delineare il percorso operativo.