Sul dissesto del Comune di Pescara, le carte che inguaiano Mascia, ex sindaco, sono quelle prodotte dal Ministero dell’Economia e delle finanze ed inviate, tra gli altri, anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti.
Pagine e pagine di analisi sulle ragioni che hanno portato il Comune in uno stato di predissesto ed il cui contenuto é tutto sintetizzato nelle dichiarazioni del Ragioniere Generale dello Stato:
“Gli accertamenti svolti hanno posto in evidenza le irregolarità e carenze sintetizzate in un unico elenco, in ordine alle quali s’invita l’Ente verificato ad assumere ogni iniziativa idonea alla loro eliminazione e all’accertamento delle eventuali connesse responsabilità”
L’elenco a cui fa riferimento il Ragioniere Generale dello Stato é composto dall’errata imputazione all’esercizio 2014 e tra gli altri, la mancata valutazione della sussistenza dei titoli giuridici che consentano il mantenimento delle somme in bilancio, il mancato controllo sull’attività di riscossione dei crediti parte della Soget e conseguente cancellazione dei residui e soprattutto il mancato rispetto a consuntivo dell’obiettivo del patto di stabilità interno riferito al 2013. Nel documento si parla anche, positivamente, dell’impegno che sta adottando l’attuale giunta nel tentativo di cambiare la situazione a cominciare dall’imposizione delle aliquote. Si attendono, a questo punto, sviluppi in sede di Corte dei Conti con il rischio per gli ex amministratori di sanzioni pesanti.