Domenico Pettinari: “Pescara chiede l’esercito e il Governo amico non risponde”

Domenico Pettinari interviene su un nuovo aspetto dell’emergenza sicurezza a Pescara, una raffica di attentati incendiari alle automobili tra Via Aldo Moro e Via Caduti per Servizio e si chiede che fine ha fatto la richiesta dell’Amministrazione Comunale di far venire l’esercito in città.

20 automobili distrutte dalle fiamme in pochi mesi tra Via Aldo Moro e Via Caduti per Servizio a Pescara in quella che sta diventando un’altra emergenza tra le tante emergenze sul piano della sicurezza in città. Difficile ipotizzare a episodi di autocombustione, più probabile che si tratti di atti dolosi per lanciare, probabilmente, segnali o peggio ancora, possibili ritorsioni nei confronti di coloro che per svariati motivi si mettono di traverso ad attività illecite. Ne è convinto Domenico Pettinari di “Pettinari per l’Abruzzo” che, questa mattina, è tornato in Via Caduti per servizio per denunciare una situazione ormai divenuta intollerabile:

“C’è gente costretta a parcheggiare l’auto anche a un chilometro di distanza da casa per paura che venga data alle fiamme – dice Pettinari- o persone anziane che vivono nel terrore che le fiamme sprigionate da un’autovettura possano arrivare alle abitazioni. Siamo alle solite, in questa parte della periferia della città di Pescara, onesti cittadini di nuovo ostaggio dei soliti noti che intendono spadroneggiare seminando un clima di terrore e proseguono indisturbati nella loro attività di spaccio in case occupate abusivamente. Cosa aspettiamo a cacciarli?”

Intanto il silenzio è sceso sulla richiesta al Governo, avanzata dal Consigliere Comunale Marcello Antonelli e passata in Consiglio Comunale mesi fa, di mandare l’esercito a presidiare le zone sensibili per fronteggiare i sempre più frequenti episodi di microcriminalità:

“Che fine ha fatto l’idea di far venire l’esercito a Pescara? – si chiede Pettinari – è la solita ipocrisia del centrodestra, si parla tanto del Governo amico a Roma, ed ecco i risultati, tutto finito nel dimenticatoio.”