A Vasto non accadeva da anni: prelevati e donati cuore, fegato, reni e cornee di un uomo di 59 anni morto in ospedale per un’emorrogia cerebrale impossibile da trattare chirurgicamente
L’uomo era arrivato al Pronto soccorso già in stato comatoso, i sanitari del Pronto Soccorso hanno disposto il ricovero in Rianimazione dopo aver verificato, dal punto di vista clinico, l’impossibilità di trattare il caso chirurgicamente. Nonostante le cure, l’uomo non ha mai mostrato segni di miglioramento, fino all’epilogo del 6 novembre, quando è stata dichiarata la morte cerebrale. A quel punto è scattato l’accertamento previsto dalla normativa: l’osservazione di 6 ore, al termine delle quali sono stati interpellati i famigliari circa la possibilità di una donazione di organi, prontamente accolta.
L’equipe della Rianimazione ha attivato il Centro Trapianti dell’Aquila e ha coordinato i team giunti dagli ospedali ai quali sono stati destinati gli organi: il cuore a Bari, il fegato all’Umberto I di Roma, reni e cornee all’Aquila.
“È assolutamente doveroso un ringraziamento sincero e accorato al figlio del paziente che ha consentito il prelievo di tutti gli organi ritenuti idonei – tiene a sottolineare Giuseppina Gallo, Direttore della Rianimazione di Vasto – un ragazzo giovane, di poco più di vent’anni, che ha mostrato grande sensibilità e una maturità sorprendente per la sua età. Ha affrontato questo evento doloroso con serenità e pacatezza, accogliendo senza alcuna esitazione la nostra richiesta di donazione. Un comportamento che ha colpito tutti, e assume un significato simbolico in questo ospedale, dove da anni non venivano eseguiti prelievi d’organo. Spero vivamente che questo episodio possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della donazione e del contributo che ognuno può offrire per salvare altre vite”.