Trovata morta nel sottopasso ferroviario della stazione di Pescara in un primo momento si pensò ad un suicidio, ma fu stuprata e uccisa. Cold case a Pescara, dopo un anno individuati e indagati due romeni.
Una donna pescarese di 33 anni fu trovata morta sotto il tunnel della stazione ferroviaria di Pescara la notte del 30 agosto 2017: in un primo tempo, considerato che soffriva di problemi psichici, si pensò al suicidio ma dopo un anno è emerso che fu stuprata e uccisa. La svolta arrivata dopo un anno, secondo quanto riporta il quotidiano d’ Abruzzo, ‘Il Centro’, ha portato la Procura della Repubblica di Pescara a indagare per omicidio, violenza sessuale e abbandono di persone incapaci due romeni, individuati come i responsabili dell’accaduto. La donna assumeva anche farmaci e spesso si allontanava da casa per poi essere rintracciata dalla sorella che le faceva da tutore: anche la sera del 30 agosto 2017 si era allontanata da casa, ma la polizia non riuscì a ritrovarla. Il suo corpo, seminudo e avvolto in una coperta, venne notato sotto al tunnel della stazione ferroviaria da due persone che avvertirono polizia e 118. Qualcuno dei testimoni, senzatetto che frequentano la zona, aveva sostenuto di avere visto la donna ingerire delle pasticche, facendo propendere gli investigatori per l’ipotesi di un suicidio, ma il risultato dell’autopsia ribaltò il quadro: venne accertata la violenza sessuale e l’assunzione di alcol, che combinato con i farmaci che la donna assumeva, ne avrebbe provocato la morte. Le successive indagini della polizia ferroviaria tra i frequentatori della zona, che sono anche tossicodipendenti e prostitute, hanno portato alla fine all’individuazione di due romeni ritenuti come i responsabili dell’accaduto.
Il servizio del Tg8