Dossier sui Pronto Soccorso della provincia di Pescara del vicepresidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Antonio Blasioli e replica della Asl
Un Pronto Soccorso che non funziona è lo specchio di una sanità disorganizzata: è il punto cruciale da cui parte Antonio Blasioli nel suo dossier sui Pronto Soccorso della provincia di Pescara. Questa mattina il vicepresidente del consiglio regionale, esponente del Pd, è stato a Penne per evidenziare efficienze e denunciare problematiche del presidio vestino.
“Il nostro – ha detto Blasioli – è un lavoro privo di strumentalizzazioni che intendiamo mettere a disposizione di tutti con spirito costruttivo, portato avanti non solo confrontandoci con i vari attori del sistema sanitario, ma anche analizzando le linee guida nazionali contro il sovraffollamento, quelle regionali e quelle di questa Asl, su cui avremo tanto da dire.
Iniziamo da un dato. Nonostante abbia meno abitanti, la Provincia di Pescara registra lo stesso numero di accessi al Pronto Soccorso di quella di Chieti, dove però i pazienti possono scegliere tra i PS di Chieti, Vasto o Lanciano e Ortona, e tra questi ben tre sono dislocati all’interno di ospedali Dea di primo livello. Un quadro radicalmente diverso da quello della Provincia pescarese dove, benché vengano accolti anche pazienti di altre province, il Santo Spirito è l’unica sede di Dea di primo livello, mentre Penne e Popoli sono ospedali di base, o almeno presunti tali, perché dal riconoscimento fatto nella rete ospedaliera (L.R. n. 60/2023) non è cambiato sostanzialmente nulla, anzi.
Blasioli ha proseguito analizzando il numero di accessi annui registrati al Pronto soccorso di Pescara e negli altri del territorio provinciale:
“Negli ultimi anni il numero di accessi annui registrato al Pronto Soccorso di Pescara ha subito una diminuzione, anche grazie al lavoro della Centrale Unica del 118 che smista meglio i pazienti in base alle attese e alle patologie. Si è passati da 104.000 accessi a circa 70.000, una flessione dovuta anche al grande lavoro compiuto dai Pronto Soccorso di Penne e Popoli, dove gli accessi sono passati rispettivamente da 5.000 a 16.000 e 14.850. Malgrado la mancanza di molte consulenze mediche a supporto delle diagnosi cliniche, è evidente che questi nosocomi svolgano un ruolo importante imprescindibile. Per questo, considerato l’affanno patito dal Pronto Soccorso di Pescara, sarebbe opportuno fare in modo che le prestazioni di Penne e Popoli vengano non solo preservate ma anche aumentate. Occorrerebbe quindi operare delle scelte di efficientamento ma ci sarebbero difficoltà legate alla prestazione presso altri Presidi dei medici assegnati a Pescara. Nel frattempo Penne continua a reggersi su 5 medici che coprono a fatica i tre turni giornalieri (uno di questi è un medico pensionato assunto il 1 febbraio ed esonerato dai turni notturni), mentre Popoli può fare affidamento su soli tre medici di ruolo più qualche co-co-co a gettone, senza contare che per entrambi abbiamo ancora dei facenti funzione e non si intravede l’assegnazione dell’incarico per la direzione della UOSD”.
Pronta la replica Direzione Strategica della ASL di Pescara che affida ad una nota le sue precisazioni:
“Presso l’Ospedale San Massimo di Penne è presente un totale di 38 posti letto destinati all’Area Funzionale Omogenea (AFO) chirurgica, di cui 17 situati al quarto piano e 21 al terzo piano. Tali posti letto sono a servizio delle Unità Operative di Chirurgia Generale, Ortopedia e Traumatologia, Otorinolaringoiatria, Ostetricia e Ginecologia. Inoltre, l’Ospedale dispone di un servizio di Chirurgia Endoscopica e di un’Unità di Oculistica che esegue anche interventi chirurgici in day surgery, con particolare riferimento alla rimozione della cataratta.
La Asl ricorda inoltre che la struttura ospedaliera include anche 24 posti letto per il reparto di Medicina Generale, oltre ai servizi di Oncologia e Cardiologia, e aggiunge.
“Il Pronto Soccorso di Penne registra circa 15.000 prestazioni all’anno ed è pienamente operativo. Attualmente, l’organico è composto da 3 medici a tempo indeterminato e 3 medici con contratti di collaborazione continuativa. Nonostante i ripetuti bandi di concorso e avvisi pubblici per il reclutamento di personale medico specializzato in Medicina d’Urgenza, le selezioni finora espletate non hanno prodotto esiti positivi, in quanto gli avvisi sono andati deserti. Tuttavia, l’Azienda Sanitaria ha recentemente pubblicato un nuovo bando di mobilità e prevede a breve l’indizione di un ulteriore concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di nuovi medici.
Per quanto concerne il servizio di Radiologia, le attuali difficoltà sono direttamente riconducibili alla carenza di medici, nonostante i continui tentativi di reclutamento attraverso procedure concorsuali. La sicurezza dei pazienti, comunque, è garantita da specifici protocolli e procedure operative.
Relativamente ai posti letto di Lungodegenza, essi sono stati temporaneamente collocati presso il Presidio Ospedaliero di Pescara. Tale misura si è resa necessaria in considerazione dell’ampio intervento di ristrutturazione in corso presso il Presidio Ospedaliero di Penne, finalizzato alla riqualificazione degli edifici destinati alla degenza. I lavori in atto richiedono la predisposizione di un’area tecnica che consenta il proseguimento delle attività sanitarie senza comprometterne l’operatività. Non appena le condizioni logistiche e strutturali lo permetteranno, i posti letto verranno immediatamente collocati nella loro sede definitiva di Penne.
La Direzione della ASL di Pescara ribadisce il proprio impegno nella valorizzazione dell’Ospedale San Massimo di Penne, garantendo continuità assistenziale e investendo nel potenziamento delle risorse professionali e strutturali per migliorare ed assicurare la qualità dei servizi offerti ai cittadini”.