Anche il sindaco di Pescara, Carlo Masci, interviene sul nuovo DPCM che non piace a molti primi cittadini. “Il Governo cerca di scaricare sui sindaci le incertezze e le contraddizioni di decisioni che dovrebbero essere prese con buon senso”.
“Mi auguro che si ragioni con la testa e che non si prendano provvedimenti improvvisati perché già di problemi ce ne sono tanti e noi ce li prendiamo tutti sopra le nostre spalle, ma allora che il Governo ci dicesse casomai di voler mandare l’Esercito a controllare le strade perché sarebbe impossibile controllare l’afflusso di centinaia e migliaia di persone in determinate aree. O si decide che non si possono fare determinate attività in alcune aree, ma deve essere il Governo a dirlo, perché altrimenti decidere chi può entrare e chi non può entrare diventerebbe complicato”. Così il sindaco di Pescara Carlo Masci, in merito al nuovo DPCM che non piace a molti primi cittadini che si sentono ulteriormente responsabilizzati nei controlli di quelle zone dove potrebbero crearsi assembramenti tali da dover portare a chiudere i locali alle 21, anziché le 24.
Il sindaco di Pescara, la maggiore città abruzzese poi aggiunge: “Il Governo cerca di scaricare sui sindaci le incertezze e le contraddizioni di decisioni che dovrebbero essere prese con buon senso e invece mi sembra che ci sia una totale incapacità a decidere e soprattutto una non conoscenza dei problemi che sono tantissimi. Ma cosa dovrebbero fare i sindaci? Vietare delle aree e creare uno scontro fra coloro che esercitano una attività e coloro che dovrebbero tornare a casa? Mi sembra che questi provvedimenti siano confusi e generano ancora più confusione di quelle situazioni che pensano di poter risolvere. Cosa faremo? Ragioneremo invece con il buon senso come abbiamo sempre fatto e mi auguro che il Governo torni sui suoi passi come ha già fatto tante altre volte”.