Il presidente del Consiglio Mario Draghi oggi a L’Aquila per testimoniare l’impegno del Governo nella ricostruzione post terremoto.
Sono quasi le dieci quando il premier Mario Draghi con il ministro per il Sud Mara Carfagna arriva in città per l’inaugurazione del Parco della Memoria. Ingenti le misure di sicurezza di una visita durata una mezz’ora in tutto e senza interviste al termine. Ad aprire la cerimonia è stato il sindaco Pierluigi Biondi che ha letto la lettera di una mamma Renza Bucci che ha perso la figlia sotto le macerie con il marito e le nipoti, una che era ancora nel grembo della mamma.
“È giusto andare avanti – scrive Renza Bucci – ma è giusto ricordare. Da tanto mi sono dissociata da iniziative e polemiche ma ogni 6 aprile participo alla messa per ricordare”. Si commuove Biondi mentre legge la lettera, non trattiene le lacrime.
Il discorso del sindaco è stato incentrato sull’importanza del Parco della Memoria, avere un luogo di ricordo e memoria dopo un lungo iter e tanti ritardi. Immancabile il ricordo di Antonietta Centofanti, scomparsa da poco, che tanto si è battuta per la realizzazione di questo luogo che è di tutta la comunità. Il sindaco ha richiamato anche il ruolo della città nella ricostruzione, la città è un laboratorio di idee ha detto Biondi. “Ne il terremoto – ha detto – ne la pandemia possono avere la meglio sui nostri giovani”.
Subito dopo ha preso la parola Massimo Cinque. Parla a braccio il dottor Cinque, uno dei familiari delle vittime che è voluto esserci e lo aveva annunciato assieme ad altri. Suo l’unico intervento dei familiari delle vittime che hanno voluto partecipare. Ricorda la sua vita a Piazzale Paoli e quella dei due figli Davide e Matteo nel suo discorso, morti proprio in quella zona assieme alla moglie Daniela. Non penso che i miei figli e mia moglie siano morti, mi piace dire che si sono trasferiti ad un piano superiore, ha spiegato. Questa deve essere una giornata del ricordo, senza nessuna polemica. Quelle ci saranno sempre. A Draghi e al ministro Carfagna il dottor Cinque ha chiesto di investire di più sulla prevenzione. Deve passare questo messaggio, che si può e si deve costruire bene. Facciamo una buona prevenzione per far sì che chi verrà dopo di noi non debba più piangere vittime per le mancanze altrui. Altri familiari hanno partecipato alla cerimonia, altri si sono dissociati come era ampiamente detto e previsto. C’erano anche Marzia Rossi che ha perso la sorella Valentina come il giornalista Giustino Parisse che ha perso i due figli e il papà in quella notte terribile.
“Non c’è nessuna polemica politica e nessuna opposizione alla visita del premier Draghi. E’ stato commesso un grave sgarbo istituzionale e mostrata indelicatezza umana perché non si possono invitare solo una parte dei familiari delle vittime quattro giorni e mezza prima. Avevamo chiesto che con l’inaugurazione del Parco della Memoria ci fosse una riconciliazione collettiva e in questo senso bisognava invitare prima i familiari delle vittime, poi la città e successivamente le istituzioni. Ci sono 55 ragazzi giovani non aquilani morti nel terremoto i cui familiari non sono stati invitati e in tal senso sono stati uccisi un’altra volta. Si sarebbe potuto chiedere scusa ma il sindaco ha continuato a fare polemica come se in questa città nessuno potesse parlare e esprimere il proprio mestiere”.
Lo ha detto Vincenzo Vittorini, uno dei attivi e noti familiari delle vittime del terremoto del 2009 – ha perso moglie e un figlio – alla vigilia dell’arrivo del premier Mario Draghi.
La cerimonia è proseguita con l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. Il premier ha ricordato che la sua presenza serve innanzitutto a premere sul ricordo in quella che è stata una tragedia collettiva. Oggi ricordiamo 309 angeli e i loro cari. Tra le vittime tanti bambini, tanti giovani che erano venuti in questa città per prepararsi il futuro. Un pensiero quello di Draghi rivolto a tutti coloro che hanno perso le case o la loro attività. Una ferita profonda che non si può e non si deve dimenticare. Oltre alla responsabilità della memoria il governo deve assumersi l’impegno dell’azione con la ricostruzione che va a diverse velocità secondo il premier soprattutto per la ricostruzione pubblica. L’imperativo ha detto è accelerare perché è un obbligo morale nei confronti di tutti.
“La mia presenza serve prima di tutto a ribadire il dovere del ricordo”. Il terremoto del 2009 “appartiene alla memoria collettiva e del mondo”. “Noi non possiamo dimenticare, non dobbiamo dimenticare”. La ricostruzione “procede ovunque, ma con velocità diversa tra un territorio e l’altro. Dobbiamo accelerare, per l’obbligo morale che abbiamo verso tutti i
cittadini. Abbiamo deciso di destinare un’apposita linea di investimento del Pnrr” alle zone dei terremoti del 2009, 2016 e 2017. Questo pacchetto ha un valore di 1,78 miliardi e finanzia la ricostruzione sicura e sostenibile, il recupero ambientale, e iniziative a sostegno di cittadini e imprese. In settimana diamo il via a questo programma, con l’approvazione del provvedimento che ripartisce le risorse tra le finalità di investimento”. “La città dell’Aquila ha scelto di affidare la memoria del terremoto non a un tradizionale monumento, ma a un parco. A uno spazio aperto che è simbolo del vuoto lasciato da chi è morto in quella terribile notte. Ma questo spazio aperto è anche simbolo di pienezza. Sarà riempito da tutte le famiglie e i bambini che giocheranno tra queste aiuole e tra queste fontane. È il simbolo della vita che deve rinascere traendo forza dalla memoria di una tragedia. Oggi ci sono finalmente le condizioni per farlo.”
Il Cardinale dell’Aquila sua eccellenza monsignor Giuseppe Petrocchi ha benedetto subito dopo il Parco della Memoria. C’erano anche delle scolaresche, l’istituto comprensivo San Demetrio – Rocca di Mezzo e il Patini con la Mariele Ventre. Una giovane studentessa Chiara Coletta, nata proprio nell’anno del terremoto, accompagnata dal preside Antonio Lattanzi, ha ricordato tutte le vittime nella speranza che mai più si debba ripetere la morte degli esseri umani insistendo sulla prevenzione. Una bimba del Patini nata nel 2009 ha deposto una rosa bianca e una rossa al termine della cerimonia sui nomi elle vittime vicino alla fontana monumentale che è stata accesa con l’acqua a sgorgare come un segno di speranza e futuro.
“Il Governo è al vostro fianco nella ricostruzione” rassicurazione data agli amministratori comunali e regionali e “ricordatevi di onorare la bandiera italiana” pronunciata incontrando per pochi minuti i giovanissimi studenti delle scuole elementari che hanno assistito alla inaugurazione con il Tricolore tra le mani: così il premier, Mario Draghi, ha lasciato il Parco delle Memoria in onore delle 309 vittime del terremoto dell’Aquila del 2009, dopo aver pronunciato il discorso nell’evento di inaugurazione di uno spazio che familiari delle vittime e comunità aquilano hanno atteso per circa 12 anni.
Draghi, insieme al ministro Carfagna, ha salutato tra gli applausi dei presenti tra cui una cinquantina di cittadini e poi è ripartito alla volta di Roma.