È stato commemorato ieri l’eccidio di Roccafinadamo, che riguarda la fucilazione di quattro contadini del posto avvenuta 80 anni fa. Presente alla cerimonia anche il sindaco di Penne Gilberto Petrucci
Grande commozione ieri nel centro di Roccafinadamo, dove si è svolta la commemorazione di quattro contadini del posto che il 9 giugno 1944 furono fucilati dai fascisti repubblichini davanti al cimitero di Montorio al Vomano. I quattro uomini (Michele Marini, Isidoro Di Donato, Regolo Antosa, Corrado Astolfi, detto Corradino) erano stati catturati dai tedeschi mentre lavoravano nei campi, in un podere tra Roccafinadamo e Arsita, perché “colpevoli” di aver aiutato alcuni giovani partigiani. Per quel gesto furono arrestati e poi fucilati.
Come ogni anno l’amministrazione ha partecipato a una messa nella chiesa di Roccafinadamo e deposto una corona di alloro al monumento che ricorda l’Eccidio. Presenti il sindaco Gilberto Petrucci, il presidente del consiglio comunale Pino Marautti e il consigliere comunale Antonio Vellante. Molte le associazioni presenti, tra cui la protezione civile comunale e gli alpini di Penne e Arsita, l’associazione dei familiari dei caduti e dispersi in guerra, l’associazione nazionale carabinieri, la Pro Loco “Città di Penne”, gli agenti del Comando di Polizia Locale, i carabinieri della Stazione di Penne e i cittadini della frazione di Roccafinadamo.
“Vogliamo mantenere viva la memoria e trasmettere ai giovani i valori della Resistenza – ha detto il sindaco Gilberto Petrucci – E’ stata una cerimonia partecipata, peccato per l’assenza dei rappresentanti dei partiti. L’Eccidio di Roccafinadamo rappresenta una testimonianza importante, un tassello fondamentale, che ha portato nel 2006 il conferimento della Medaglia al merito civile alla comunità di Penne per il contributo dato alla Resistenza. Ecco perché non dobbiamo dimenticare e trasmettere ai giovani i valori della memoria”.