L’economia circolare è stata al centro del dibattito che ha animato la 6^ edizione dell’Ecoforum Abruzzo, promossa da Legambiente. Premiati i comuni ricicloni
È stato calcolato che ogni anno nell’Unione europea si producono più di 2,2 miliardi di tonnellate di rifiuti. Per promuovere la transizione verso un’economia circolare, in alternativa all’attuale modello economico lineare, l’Unione Europea si è impegnata ad aggiornare la legislazione sulla gestione dei rifiuti, richiamando gli stati membri a promuovere e applicare piani d’azione per una nuova economia circolare, un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali, per estendere il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.
Proprio l’economia circolare è stata al centro del dibattito che ha animato la 6^ edizione dell’Ecoforum Abruzzo, promossa da Legambiente. L’evento si è svolto a Pescara all’auditorium Petruzzi.
“Gli ingenti fondi a sostegno dell’economia circolare che stanno convergendo sul nostro territorio grazie ai fondi PNRR e alla programmazione FESR 2021-2027, fanno ben sperare per il cambio di passo nella gestione dei rifiuti che occorre anche nella nostra regione in un’ottica di transizione ecologica – dichiara Silvia Tauro, Presidente regionale Legambiente Abruzzo – ma bisogna continuare a lavorare con la giusta attenzione sulla governance dell’intera filiera per realizzare quel definitivo salto di qualità che ancora manca alla nostra Regione”.
Al termine dell’evento sono stati assegnati anche i riconoscimenti ai comuni ricicloni. Sul podio del 2023 c’è Villa Santa Maria; tra le quattro province la medaglia va a quella di Chieti; tra le quattro città capoluogo a trionfare è Teramo.
Nel rapporto si evidenzia come in attesa che vengano realizzati gli impianti che permettano di chiudere effettivamente le filiere sul territorio ed uscire definitivamente dalla logica “dello smaltimento in discarica”, primi fra tutti gli impianti di digestione anaerobica per la produzione di biometano e compost dalla frazione organica come il biodigestore di Cupello (CH) con cui il polo tecnologico di C.I.V.E.T.A per la gestione dei rifiuti si avvia a diventare un vero e proprio distretto dell’economia circolare regionale o quello di Cerratina (CH) che verrà realizzato a seguito della sottoscrizione di un accordo di programma tra tutti i Comuni soci di Ecolan S.p.A.
“Occorre quindi mantenere alta l’attenzione sui territori – aggiunge Donatella Pavone, Direttrice regionale Legambiente Abruzzo – e bisogna continuare a lavorare sui centri più grandi, che hanno bisogno di accellerare i percorsi positivi messi in essere negli anni, soprattutto guardando con attenzione alla fusione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. In relazione alla realizzazione degli impianti green, ora più che mai, è importante incentivare la partecipazione dei territori per agevolare il dialogo con le comunità rispetto alla realizzazione dei progetti, che vanno concepiti e realizzati in una dimensione partecipata, e, rispetto ai quali, vanno sempre impiegati massima trasparenza e controllo, per garantire la qualità ambientale e la salute dei cittadini.”
“È poi centrale il ruolo della politica, ora alle prese con la rielezione del Consiglio regionale – conclude Gianluca Casciato, Vicepresidente Legambiente Abruzzo – e ci auguriamo che il nuovo governo della Regione Abruzzo acceleri il percorso in atto sul miglioramento dell’intera filiera di gestione dei rifiuti in un’ottica green e sull’uscita dalle discariche, favorendo la crescita degli impianti necessari alla transizione ecologica a partire dai biodigestori già finanziati ed in corso di realizzazione, utili alla gestione della parte umida che oggi purtroppo viene trattata prevalentemente fuori regione. Non da ultimo il ruolo degli organi di controllo pubblico ambientale e di ogni forma di contrasto alle ecomafie, sottolineando come solo la completa sinergia territoriale può portare anche sul nostro territorio alla realizzazione degli obiettivi del Green Deal europeo in un’ottica di transizione sociale, economica e ambientale.”