Economia: l’Abruzzo torna al segno + dopo tre anni di contrazione. Secondo le ultime stime di Prometeia, in Abruzzo il Pil torna a crescere e segna una variazione positiva pari a +1. Resta il nodo dell’occupazione, soprattutto di quella giovanile.
Il ritorno alla crescita è particolarmente significativo in quanto arriva dopo un triennio caratterizzato dalla contrazione. Tuttavia, rispetto ad analoghi momenti storici, la ripresa produttiva appare meno robusta e diffusa. Osservando gli andamenti settoriali della produzione industriale risulta evidente come il numero di comparti in crescita sia inferiore rispetto al passato. Il rapporto illustrato oggi dal Cresa definisce buono il risultato ottenuto dai mezzi di trasporto e dall’elettronica, con un aumento delle vendite all’estero eccezionalmente favorevole per autoveicoli e prodotti elettronici. Da segnalare anche il dinamismo dell’alimentare e il recupero del tessile-abbigliamento. Dunque la ripresa c’è e acquista terreno: inizialmente concentrata nell’industria manifatturiera, ora comincia ad interessare, seppur con qualche incertezza, anche il settore delle costruzioni. Tuttavia le note positive non devono distogliere l’attenzione da quelli che restano elementi fortemente negativi, come la caratteristica generazionale di una crisi che grava soprattutto sui giovani.
“Nel guardare ai prossimi mesi – si legge nel rapporto del Cresa – occorrerebbe soffermarsi con attenzione sul ruolo di alcuni importanti interventi di contesto che mirino a salvaguardare la fragile struttura demografica della regione: miglioramento delle misure in grado di incidere sul funzionamento dei mercati, a partire da quello del lavoro; interventi che consentano agli individui di dotarsi di capacità meglio remunerate sul mercato (anzitutto quelli che riguardano l’istruzione, a partire dagli istituti di ingresso come la primissima infanzia); politiche per la salute”.
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