L’ambizione è di superare il 3% ed entrare in Parlamento con rappresentanti propri, capaci di perorare la causa del ritorno alla sovranità popolare sancita dalla Costituzione, lontano dagli ingabbiamenti della politica internazionale
Rappresentata da Riconquistare l’Italia, Partito Comunista, Ancora Italia, Azione civile di Antonio Ingroia che però in Abruzzo non è rappresentato, e altre associazioni, Italia sovrana e popolare si presenta così alle elezioni politiche del 25 settembre con i suoi 10 candidati per l’Abruzzo, organizzati così come segue.
Alla Camera per l’uninominale il collegio di Chieti sarà rappresentato da Nobile Dell’Orefice, quello di Pescara/costa teramana da Lorenzo D’Onofrio e quello dell’Aquila/entroterra teramano da Daniela Franciosi. In corsa per il plurinominale alla Camera ci sono invece Giovanna Coricciati, capolista, seguita da Lorenzo D’Onofrio, Paola Piccone e Umberto Mariani. Al Senato il collegio unico per l’Abruzzo sarà rappresentato da Gianluca Baldini in corsa per l’uninominale, mentre per il plurinominale ambiscono a uno scranno di Palazzo Madama Antonio Felice, capolista, seguito da Stefania De Leonibus e Giuseppe Redondi.
L’uscita dalla Nato e dall’Unione europea e il rifiuto della logica emergenziale, subita durante la pandemia, sono alcuni dei punti programmatici del gruppo, che ambisce a superare la quota di sbarramento per sedere in Parlamento con i propri eletti.
«L’appartenenza dell’Italia alla Nato ha creato negli anni grossi problemi al nostro paese», ha dichiarato l’avvocato pescarese Lorenzo D’Onofrio, segretario nazionale di Riconquistare l’Italia e candidato alla Camera sia per l’uninominale nel collegio di Pescara/costa teramana e nelle liste del plurinominale. «Non è mai stata un’alleanza difensiva e piuttosto ci ha portato a partecipare a guerre in tutto il mondo che non ci appartenevano.»
Il riferimento è anche al conflitto in Ucraina, per cui Italia sovrana e popolare si dice contraria all’invio di armi e alle sanzioni che, ha dichiarato D’Onofrio in conferenza stampa a Pescara, «sono sanzioni non contro la Russia ma contro i cittadini e l’economia italiana, nonostante le promesse del Governo di mettere in ginocchio la Russia in poche settimane, mentre ci si appresta a vivere un autunno che sarà disastroso per tutti, famiglie e imprese, in ragione del caro bollette e forse anche della possibile chiusura delle forniture da parte della stessa Russia.
Dunque le prospettive non sono affatto buone ed è sconcertante l’atteggiamento dei nostri colleghi candidati degli altri partiti che parlano di provvedimenti come il tetto ai prezzi dell’energia. Non è questo quello di cui ha bisogno un paese: occorre ritrovare una politica statale che riprenda in mano le sorti dell’economia e del paese riprendendosi la sovranità monetaria e fiscale che significa indipendenza nei confronti anche degli alleati. Fondamentalmente dunque è anche l’uscita dalla Nato e dall’Unione Europea, perché Maastricht per noi è stato un disastro», ha dichiarato D’Onofrio.
«Dall’Europa arrivano fondi che abbiamo dato noi all’Unione Europea ma che riportano vincoli che si traducono in riforme che hanno distrutto il nostro tessuto produttivo e sociale. Lo stato sociale che ci era stato dato dai nostri padri costituenti non esiste più. L’Italia è morta e con Maastricht abbiamo distrutto tutto quello che era il nostro patrimonio statale. Il lavoro è diventato precarizzazione ovunque, gli autonomi sono stati massacrati e le imprese stanno morendo. Per questo il nostro appello è a votare per Italia sovrana e popolare, perché il nostro obiettivo è cercare di portare all’interno del Parlamento gli interessi di tutte le facce del popolo italiano che non è più tutelato.»