Il candidato presidente del Patto per L’Abruzzo Luciano D’Amico è intervenuto al convengo “Per l’Abruzzo ambizione e progetto di sviluppo” promosso dall’Officina D’Alfonso
“Dobbiamo essere ambiziosi e riprendere un progetto di sviluppo che è mancato in questi anni. Ripristinare una politica di programmazione che abbia come faro l’interesse della comunità”: lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, intervenendo nella Sala consiliare del Comune di Pescara all’incontro “Pescara al plurale, ci vuole la Regione”, organizzato dall’Officina del deputato Luciano D’Alfonso.
Al centro dell’intervento di D’Amico è stato posto il futuro dell’Abruzzo:
“Serve una politica industriale e di sviluppo per l’agricoltura e il turismo. Il sistema manifatturiero abruzzese è sempre più solo, benché incida per il 28 per cento sul Pil, più della Germania. Non possiamo più permetterci l’assenza di una bussola, è la Regione che deve giocare un ruolo di regia e coordinamento. Di questo passo rischiamo di perdere anche la produzione dei furgoni della Val di Sangro. Per evitarlo è necessario adeguare i porti e le infrastrutture: è la Regione che se ne deve occupare. Va applicata la Carta di Pescara, un’intuizione straordinaria nata in questa regione, dove per la prima volta si sostiene che non c’è sviluppo senza sostenibilità economica, sociale e ambientale. Vale ancora di più oggi poiché viviamo una fase storica ricca di opportunità: i grandi gruppi industriali stanno tornando a produrre in Europa ma non in Abruzzo”.
Luciano D’Amico ha toccato anche il tema del lavoro giovanile:
“Serve lavoro sicuro e di qualità. La nostra risorsa sono le giovani e i giovani abruzzesi. Dobbiamo puntare sulla loro formazione. Va garantito il pieno esercizio del diritto allo studio e spetta alla Regione farlo. Serve una Regione che elabori una politica di indirizzo del sistema universitario. Va offerto al sistema economico di trasformare la conoscenza scientifica in conoscenza utile per le imprese. Le nostre quattro Università possono essere anche un sistema propulsivo per il sistema economico”.
D’Amico ha ribadito anche l’importanza delle politiche di sostegno al turismo e all’agricoltura.
“Gli agricoltori non possono essere lasciati soli di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico”.
Fondamentali anche le ragioni dell’equità: trasporto e diritto alla salute:
“Vogliamo offrire il trasporto pubblico – ha concluso D’Amico – a tutti gli abruzzesi, per ragioni di sostenibilità ambientale, sociale, territoriale. Sulla sanità riteniamo che una spesa due miliardi e ottocento milioni non sia compatibile con queste liste d’attesa e con questo basso livello del servizio sanitario”.
L’intervento di Luciano D’Alfonso
“La Regione ha 3 miliardi di euro che devono essere cantierati e rendicontati entro il 31 dicembre 2027. Abbiamo meno di 36 mesi per proceduralizzare, cantierare e rendicontare all’UE e allo Stato ciò che realizzeremo con queste risorse: non ce la faremo perché si è perso troppo tempo dal 2021 a oggi. Con questa iniziativa rastrelliamo le idee principali per consentire alla provincia di Pescara – accanto alle altre – di fare da traino dell’agenda delle priorità della Regione.
Dobbiamo declinare il ruolo della Nuova Pescara – ha proseguito il deputato dem – coniugandola con la collina di Pianella e Cepagatti, con la città vestina che ruota tra Loreto, Penne e Farindola, e con la città della Majella, che è quella del bacino minerario. Poi dobbiamo concludere la riqualificazione dei fiumi – il Pescara e il Saline – e fare in modo che in questa provincia sia facile venirci e ripartire con l’aeroporto, che deve raddoppiare unendo quello civile e quello militare, magari facendo da hub per i grandi vettori dell’economia digitale (penso ad Ali Baba, ad Amazon e alle Poste). Per il porto di Pescara occorre impiegare tutte le risorse che abbiamo assegnato: ora bisogna appaltare affinché la città possa contare su uno scalo efficace”.
A proposito di Luciano D’Amico, il deputato ha detto che “batte il presidente in scadenza senza difficoltà, noi dobbiamo aiutare il lavoro delle liste e dei candidati. D’Amico ha fatto benissimo all’università di Teramo e alla T.U.A., per attrezzatura culturale e competenza è di gran lunga il candidato presidente migliore. La giunta regionale in scadenza ha triturato decine di milioni in operazioni clientelari che adesso stanno avvantaggiando i candidati del centrodestra, noi dobbiamo far capire qual è l’Abruzzo nuovo che vogliamo costruire, e oggi stiamo dando un contributo”.
All’evento, moderato dai docenti Marco Presutti e Daniela Santroni, hanno partecipato Stefania Catalano (vicepresidente del consiglio comunale di Pescara per il PD), Romina Di Costanzo (consigliere comunale a Montesilvano per il PD), Stefano Civitarese (docente di Diritto pubblico ed ex assessore a Pescara), Alessandro D’Ascanio (sindaco di Roccamorice), Alice Fabbiani (responsabile regionale per le pari opportunità per Sinistra italiana), Massimo Palladini (presidente della sezione pescarese di Italia Nostra), Angela Pizzi (consigliere comunale a Penne per il PD) e Carlo Costantini (candidato sindaco per il centrosinistra a Pescara); a stilare le conclusioni dell’incontro è stato Luciano D’Amico, candidato alla presidenza della Regione per la coalizione Patto per l’Abruzzo. Tra le relazioni c’è stata anche la testimonianza della vicepresidente del Parlamento europeo, on. Pina Picierno (PD), presente all’incontro.