In circa duecento persone, tra militanti, simpatizzanti, attuali ed ex amministratori di centrodestra, provenienti da tutto l’Abruzzo, hanno manifestato oggi pomeriggio all’Aquila, davanti a palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, per chiedere che le elezioni si svolgano entro la fine dell’anno e non nel 2019, come emergerebbe da alcuni documenti degli uffici regionali e da volontà della maggioranza di centrosinistra.
Consultazioni elettorali anticipate necessarie dopo le dimissioni del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, costretto a lasciare l’incarico il 10 agosto scorso in seguito alla convalida della carica di senatore del Pd. Al sit-in, promosso dalla Lega e che sarà replicato sabato prossimo a Pescara, hanno aderito Forza Italia, Fratelli d’Italia e la lista civica Azione Politica. Sulla data delle elezioni è in atto un serrato dibattito e anche roventi polemiche: la prossima settimana ci sarà il primo incontro tra il presidente reggente, Giovanni Lolli, il presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, e il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, i tre rappresentanti istituzionali chiamati per legge a decidere la data per le elezioni. Il centrodestra chiede che le elezioni si svolgano entro 90 giorni dallo scioglimento dell’assemblea, avvenuta il 22 agosto scorso, un lasso di tempo nel quale sono garantiti i 45 giorni per assicurare la candidabilità di sindaci e funzionari pubblici che entro quel periodo dovranno dimettersi per candidarsi alla Regione. “L’esigenza di tornare al voto in Abruzzo non è solo nostra, ma anche di chi gestisce e dovrà prepararsi per la campagna elettorale, Forza Italia, Fratelli d’Italia, liste civiche e Udc”, ha detto il deputato Giuseppe Bellachioma, coordinatore regionale della Lega, “stiamo assistendo ad un ostaggio programmato, il governatore D’Alfonso che per cinque mesi ha blindato la Regione con il doppio incarico, adesso ha lasciato la palla al vice presidente Lolli, ma non cambia che stiamo aspettando, vittima di tecnicismi e voci che si rincorrono”. Il sindaco di Chieti, il forzista Umberto Di Primio, uno dei papabili alla candidatura alla presidenza per il centrodestra, ha spiegato che “dobbiamo votare il prima possibile, abbiamo bisogno di un governo senza il quale pecchiamo anche di forza contrattuale rispetto al governo nazionale, ma anche rispetto all’Europa. Non è il momento di giocare coi rilanci di data, bisogna scegliere quella più vicina”. Alla protesta è intervenuto tra gli altri il deputato aquilano delle Lega Luigi D’Eramo.