Elezioni regionali: D’Amico e il Patto per l’Abruzzo

Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Abruzzo, Luciano D’Amico, è intervenuto a L’Aquila all’incontro con amministratori, circoli e iscritti organizzato dal Partito Democratico

D’Amico, sostenuto da Pd, Movimento 5 Stelle e Italia viva e in attesa dell’eventuale adesione di Azione, ha illustrato i contenuti di quello che è stato chiamato Patto per l’Abruzzo:

“Per la ripartenza – ha detto – sarà importanti la capacità di innovare e programmare. L’Abruzzo ha un potenziale enorme che deve in gran parte ancora essere messo a frutto, è importante che accada secondo un approccio improntato alla coesione e alla partecipazione: agli abruzzesi vanno offerti lavoro di qualità e servizi adeguati, vanno resi protagonisti e attori dei grandi cambiamenti che ci attendono e che vanno governati. Le forze politiche e civiche che ci sostengono, a cominciare dal Partito Democratico, che ha svolto un ruolo decisivo nella costruzione dell’alleanza, hanno la giusta visione per sposare questo tipo di approccio. Sarà una delle basi del Patto per l’Abruzzo: il programma poi andrà elaborato in modo collettivo, ascoltando le cittadine e i cittadini. Il momento storico che stiamo vivendo – ha spiegato ancora l’ex rettore della università di Teramo, alla testa della coalizione Abruzzo Insieme – è decisivo e le opportunità vanno colte senza indugio. Ho già avuto modo di sottolineare che è questa la fase in cui vanno impostate le azioni necessarie perché in l’Abruzzo ci sia una nuova stagione di sviluppo; il rischio, al contrario, è di cadere in una spirale che ci costringerebbe nei prossimi anni a inseguire attraverso interventi tampone”.

Daniele Marinelli, segretario del Pd Abruzzo, ha sottolineato:

“Il Pd può essere orgoglioso del lavoro di tessitura e unione svolto nelle ultime settimane, che può essere ancora ampliato. È importante che Luciano D’Amico punti a una condivisione del programma con la cittadinanza e i territori. Dobbiamo essere capaci di raccontare la nostra idea di Abruzzo: la destra dovrà rendere conto di quanto non ha fatto e di quanto spesso ha fatto male. La nostra regione negli ultimi cinque anni è stata mortificata come non mai, ridotta a una periferia territoriale di Fratelli d’Italia. Il presidente ha interpretato il suo ruolo esclusivamente come puntello politico alla sua leader, badando più ad aprire circoli e attirare portatori di voti piuttosto che a governare la Regione”.

Lotta e contrasto alla povertà economica e stop alla “tradizione natalizia” dei fondi a pioggia in Consiglio regionale sono gli impegni presi dal professor Luciano D’Amico, ex rettore dell’Università di Teramo, e candidato di Abruzzo insieme alle prossime elezioni regionali di marzo. D’Amico, dopo la prima conferenza stampa di alcuni giorni fa a Pescara, si è presentato all’Aquila in un incontro promosso da Demos dal titolo “Nessuno si salva da solo. La politica al servizio degli ultimi”, alla presenza del coordinatore regionale di Demos, Alfonso D’Alfonso, e del deputato Paolo Ciani, segretario nazionale Demos. Nell’ultimo bilancio sono stati oltre 1.400 i destinatari dei circa 13 milioni di euro stanziati a pioggia con un accordo bipartisan a fine anno.

“In Abruzzo su 370mila pensionati, 40mila hanno un assegno mensile inferiore a 500 euro. – ha detto D’Amico – Tutto ciò è scandaloso, non è accettabile più questa disparità economica. Efficaci politiche di contrasto alla povertà devono essere la priorità e dunque, ad esempio, basta mancette e fondi a pioggia a discrezione dei consiglieri a fine anno, le risorse devono essere prima di tutto funzionali a progetti per migliorare le condizioni di vita degli abruzzesi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Alfonso D’Alfonso, da sempre contrario ai fondi a pioggia:

“Le priorità della Regione Abruzzo dopo le elezioni di marzo, con la vittoria di Luciano D’amico, devono essere lotta alla povertà, sanità e accoglienza. Ci sono 6 milioni di italiani a rischio indigenza e allora le risorse dovranno essere concentrate su questo fronte. Pertanto basta con lo scandalo dei fondi a pioggia di fine anno, per sagre e feste. I fondi per le attività e associazione culturali vanno stanziati solo con regolari bandi”.

Ciani ha invece affrontato il tema dell’immigrazione:

“Tutti gli italiani stanno vedendo come il centrodestra abbia fatto solo propaganda, senza alcun riscontro con la realtà vera, abbiamo subito per anni una predicazione dell’odio. Eppure abbiano il 10% dei cittadini non italiani, lavoratori onesti, che contribuiscono a mandare avanti il Paese. Ebbene anche loro, a destra, sono considerati abusivi, barbari invasori. Occorre uscire dalla retorica dell’invasione e lavorare ad un ad una nuova strategia dell’accoglienza e dell’inclusione”.

D’Amico conclude affermando:

“L’impegno è quello di elaborare e realizzare un progetto di governo che vada in una direzione della risposta ai bisogni. Per quello che riguarda l’immigrazione, i blocchi navali e la chiusura dei porti sono propaganda. Il mio auspicio è che Azione possa affiancarsi a tutte le altre forze politiche che hanno dato vita ad Abruzzo insieme, perché di un’anima riformista c’è necessità. Con Azione c’è un confronto ma, assicuro, nessun mercanteggiamento”.

Marina Moretti: