In provincia di Teramo, negli 8 Comuni in cui il 3 e 4 ottobre prossimi si torna al voto per il rinnovo del consiglio comunale, su un totale di 520 candidati ci sono 302 aspiranti consiglieri di sesso maschile e 218 donne. Quattro sono le candidate alla carica di sindaco.
Questi i Comuni della provincia di Teramo in cui si vota: Basciano, Bellante, Bisenti, Castellalto, Colonnella, Cortino, Pietracamela e Roseto degli Abruzzi. Scaduto il termine per la presentazione delle liste, sabato 4 settembre, la consigliera di parità della Provincia di Teramo ha analizzato la loro composizione per verificare l’effettivo rispetto dei principi di parità di genere.
L’unico comune al di sopra dei 15.000 abitanti in cui si vota con il doppio turno di ballottaggio e con la doppia preferenza di genere è quello di Roseto degli Abruzzi, per il quale si applica la normativa secondo cui “nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi”. Ma candidate sindaco di sesso femminile ci sono anche nei Comuni di Colonnella, Bellante, a Bisenti e a Roseto degli Abruzzi. Tutte le liste presentate a Roseto hanno inserito un numero di candidate che rispetta le quote stabilite dalla suddetta legge (in totale le donne inserite in lista sono 152 e i maschi 178).
Due sono i paesi al di sopra dei 5.000 abitanti chiamati alle urne con la doppia preferenza di genere: Bellante, che presenta anche una candidata a sindaco, e Castellalto, comuni che hanno presentato le liste osservando la normativa sulla parità di genere sopra indicata. Per quanto riguarda l’elezione dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, nel cui ambito ricadono i restanti cinque comuni (Basciano, Bisenti, Colonnella, Cortino e Pietracamela), essi sono tenuti a rispettare solo il principio secondo cui “nelle liste dei candidati è assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi.
“Tutto sommato potrebbe sembrare un trend positivo, tenendo conto degli standard abituali delle passate tornate elettorali, ma non bisogna dimenticare che molto dipende dall’introduzione di norme che favoriscono la candidatura di donne. Inoltre quando si devono scegliere i candidati a sindaco la forbice di rappresentanza diventa più larga e si registra una evidente sproporzione tra i due sessi (basti pensare che su 23 aspiranti sindaci 19 sono uomini e solo 4 donne). Ciò dimostra che il percorso per raggiungere una piena parità di genere in materia di elezioni amministrative è ancora lungo.”