Elice di nuovo senza medico di base , lascia anche la professionista di rimpiazzo. In Abruzzo circa 60 mila pazienti senza medico curante. Di Marco (Pd) chiede spiegazioni a Marsilio.
Il Consigliere Regionale del Pd Antonio Di Marco, alla luce della perdita a Elice, dal primo gennaio, anche del medico di base di rimpiazzo, presenta interrogazione in Consiglio Regionale chiedendo alla Giunta Marsilio quali misure intende adottare per far fronte a una vera e propria emergenza nella nostra regione.
“Nonostante le promesse di Marsilio, Elice si prepara a cominciare il 2025 senza medico curante, perché la dottoressa che aveva sopperito alla vacanza del posto ha annunciato ai pazienti che oggi sarà il suo ultimo giorno. Ma quello del centro del pescarese non è l’unico caso, secondo i dati della Federazione italiana medici di medicina generale) è il nuovo segretario regionale sono oltre 58.000 gli abruzzesi che si trovano nelle medesime condizioni, alcuni da anni ed è questa l’ennesima riprova della mancanza di attenzione alle aree interne da parte della destra al governo della Regione, perché si tratta per lo più di centri dell’entroterra e perché, come sta finendo per Elice, alle richieste non viene data una risposta attendibile e duratura dalle Asl di riferimento e soprattutto dalla Regione. Per questo è arrivato il momento di capire se una soluzione è possibile e che si sta facendo e cosa si può fare per concretizzarla, perché non è pensabile di lasciare comunità, perlopiù di anziani, senza almeno la copertura dei medici di famiglia, realtà che per via delle posizioni geografiche e dei tagli operati sulla sanità territoriale, sono costrette a ricorrere agli ospedali anche per malanni di minore entità perché sono rimaste senza assistenza”, Di Marco annuncia la presentazione di un’interrogazione a riguardo.
“La situazione di Elice è la riprova dell’affidabilità di Marsilio: non si può prendere in giro la comunità annunciando in Consiglio regionale che la vacanza che c’era da luglio sarebbe stata risolta mettendo una toppa peggiore del buco, visto che è quasi letteralmente durata fra Natale e Santo Stefano – sottolinea Di Marco – . Stiamo parlando di un livello assistenziale capace di evitare il pienone negli ospedali e i calvari in pronto soccorso, presidi a cui tanti casi affrontabili dai medici di famiglia sono costretti a rivolgersi. Dai dati dei medici di base c’è un perimetro grande di comunità prive di questa assistenza, in totale 58.595 cittadini senza copertura del medico di base: 6 comuni del Teramano, per un totale di 13.944 abitanti (fra cui Sant’Egidio alla Vibrata e Castilenti); 15 nel Pescarese, 10.137 (fra cui località turistiche come Caramanico, Sant’Eufemia, Abbateggio, Civitella Casanova); la fetta più grossa è nella provincia di Chieti, che ha ben 34.514 cittadini costretti a muoversi sui comuni viciniori per visite e ricette (fra questi Casalbordino, Casalincontrada, Scerni, Santa Maria Imbaro). Situazione critica anche nell’Aquilano, dove non è stato possibile fare statistiche, ma dai dati di alcuni comprensori esce un quadro sconfortante: 51 medici per 62.878 pazienti. Nello specifico: nell’area Peligna e Valle del Sagittario i medici sono 28, mentre i pazienti 31.726; nell’area della Valle Subequana sono 12 i medici per 14.220 pazienti; in ultimo, nell’Alto Sangro, 11 medici devono sopperire alle esigenze di 16.932 pazienti. In questi ultimi bacini, in pratica, c’è un medico per 1.232 pazienti. Se sommiamo a questi svantaggi le liste di attesa per prevenzione e cura, le file ai pronto soccorso, il ricorso alla sanità privata e i viaggi della speranza fuori regione, esce un’immagine sanitaria dell’Abruzzo davvero sconfortante e che la comunità già alle prese con mille difficoltà non si merita, anche perché incide in modo sensibile sul diritto alla cura riconosciuto costituzionalmente”.