Emergenza idrica, da Pescara storie da quarto mondo. Pettinari: “Basta rimpalli di responsabilità, si agisca per il rifacimento delle reti idriche e si trovino soluzioni in breve tempo per garantire l’acqua ai cittadini”. Per il PD è stato sottovalutato il rischio. Intanto giovedì 28 ottobre consiglio comunale straordinario a Pescara.
“La storia che leggiamo oggi sulla stampa, raccontata da una cittadina residente in via Roma, è inaccettabile. Una testimonianza che mette in luce, se ancora ce ne fosse bisogno, la quotidianità a cui tanti pescaresi sono costretti ormai da troppi mesi”.
“Non ci sono più giustificazioni e tempi: bisogna agire subito per offrire l’accesso all’acqua potabile e tamponare le situazioni critiche. Nel mentre l’Aca deve risolvere le problematiche legate all’erogazione del servizio. Ma serve che i Sindaci vadano a sbattere i pugni sui tavoli: Ersi e Aca sono aziende pubbliche al 100%, e di quest’ultima proprio i sindaci sono i principali azionisti, nominano i CDA e approvano i bilanci. È chiaro quindi che oltre al danno è inaccettabile la beffa del rimpallo di responsabilità che qualche Primo cittadino sta perpetuando ormai da mesi”.
Lo afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, che prosegue: “In Regione, poi, sono anni che chiediamo un rifacimento della struttura delle reti idriche abruzzesi, che rimangono un vero e proprio colabrodo con perdite che arrivano fino al 70%, dalla sorgente fino agli impianti domestici. Ho riportato il caso in Consiglio e mi aspettavo risposte chiare e un programma di azioni concrete sulla mappatura delle reti da parte di Ersi (Ente regionale servizio idrico) e sulle azioni volte a migliorare la rete idrica d’Abruzzo. Ma niente, anche questa volta l’Assessore non risponde e, in mancanza di una spiegazione tecnica, bofonchia parole di circostanza per giustificare l’ingiustificabile”.
“Tutto questo è inaccettabile. Aggiunge ancora Pettinari. Su servizio idrico integrato è stata confezionata una gestione fallimentare sotto ogni punto di vista da Regione Abruzzo e Comuni, confermando come questi siano distanti anni luce dalle esigenze dei cittadini. È indispensabile che agli interventi a lungo tempo sulla rete si agisca con immediatezza almeno per garantire l’accesso all’acqua alla cittadinanza. Storie come quelle che abbiamo letto oggi non sono tollerabili in una città come Pescara che vuole vendere l’immagine di città del futuro ma non riesce neanche a garantire i servizi indispensabili come l’acqua”. Conclude.
Rubinetti a secco. Un problema non dipeso solo dalla carenza d’acqua. Sottovalutazione del rischio, ritardi e procedure sbagliate di Aca e Regione Abruzzo
Mentre, per il Partito democratico la grave carenza idrica nel pescarese ossia ‘ “Rubinetti a secco”, non dipende solo “dalla carenza d’acqua”, ma da una “Sottovalutazione del rischio, con ritardi e procedure sbagliate di Aca e Regione Abruzzo”. E’ quanto emerso oggi dalla conferenza congiunta tra gruppo Pd in Comune a Pescara e il consigliere regionale Antonio Blasioli. Blasioli ha spiegato che “la recente risposta all’interpellanza presentata in Consiglio regionale a luglio, ma discussa solo lo scorso 6 ottobre, ha permesso di portare in evidenza con quanta sottovalutazione della carenza idrica l’Aca si è approssimata al 2021, dopo il pessimo anno che si era registrato nel 2020, legato alla carenza di neve e piogge”.
“La sottovalutazione della carenza idrica nel pescarese e nel chietino non si è fermata tuttavia solo alla previsione. Nell’interpellanza si rileva che nel 2021 l’Aca e la Regione hanno combinato un pasticcio anche rispetto alla richiesta della captazione straordinaria di 100 l/s. A differenza di quanto comunicato dalla Presidente Aca Brandelli, la richiesta di Aca ad Ersi indirizzata alla Regione Abruzzo per la captazione non c’è stata a marzo 2021, come pure sarebbe stato auspicabile e come indicato a mezzo stampa. La prima richiesta, ce lo dice Imprudente, c’è stata il 27 maggio ed è stata fatta al servizio sbagliato, servizio che ha ricevuto erroneamente la richiesta, probabilmente non lo ha comunicato a quello competente; sta di fatto che la Giunta regionale solo il 9 luglio approva la captazione – ha proseguito Blasioli – Le conseguenze di questo macroscopico errore sono state pagate dai cittadini, che non hanno potuto alleviare i rischi con il recupero del 25% dell’acqua mancante. Noi chiediamo che il Comune di Pescara tragga le conseguenze di questi errori. Li denunci e persegua il ristoro delle famiglie con un’azione legale contro il gestore. Lo faccia a tutela dei cittadini, perché tra Aca, di cui esprime la governance, e i cittadini, il Comune deve stare dalla parte dei cittadini e non dei colori politici. Questa è l’occasione anche per il Sindaco di Pescara di dimostrare da che parte sta”.
Intanto giovedì prossimo 28 ottobre alle ore 16,30 è stato convocato in sessione straordinario il consiglio comunale con all’ordine del giorno l’emergenza idrica. Prevista una sessione aperta per discutere e deliberare sull’ “Emergenza idrica: cause e azioni in corso per il suo superamento, prospettive di intervento sulla rete idrica locale”.