Enologia: le richieste del ‘Consorzio Tutela vini d’Abruzzo’ alla Regione

Nel corso dell’ultima assemblea il ‘Consorzio Tutela vini d’Abruzzo’ ha approvato la proposta dell’attivazione dell’art.39 (comma 3 e comma 4), come previsto dalla legge 238 del 2016, con la quale “si chiede alla Regione Abruzzo di introdurre misure per la gestione delle produzioni finalizzate a superare gli squilibri congiunturali di mercato e affrontare nel migliore dei modi la prossima vendemmia”

Nello specifico si reclama la necessità di disciplinare l’iscrizione dei nuovi vigneti nello schedario ai fini dell’idoneità alla rivendicazione per la Doc Montepulciano d’Abruzzo e l’Igt Pecorino e, allo stesso tempo, di attuare sistemi di regolamentazione della raccolta dell’uva e dello stoccaggio dei vini in modo da gestire i volumi di prodotto disponibili. 

In particolare si chiede il blocage del 20% di Montepulciano d’Abruzzo doc rivendicato nell’annata 2022, ad eccezione del vino biologico. La proposta, approvata in assemblea dai soci produttori del Consorzio, è stata inviata alla Regione Abruzzo che dovrà ora, si augura il consorzio, emanare il relativo provvedimento entro e non oltre fine mese altrimenti si rischia di creare un effetto boomerang.

Alessandro Nicodemi Presidente del Consorzio: “Le misure che abbiamo presentato ieri agli associati sono frutto di un’attenta analisi, elaborata dal nostro comitato tecnico, dell’attuale andamento delle Denominazioni tutelate e dei possibili scenari dei prossimi anni nel mondo del vino, che ci impongono di intervenire al più presto affinché il rapporto tra domanda e offerta sia più equilibrato. Sono misure volte a consolidare il valore delle nostre Denominazioni ed il loro posizionamento sul mercato, a beneficio dei produttori e di tutto il territorio regionale. In questo momento così delicato per l’economia mondiale vogliamo dunque introdurre sistemi di regolamentazione del mercato finora mai attuati e che chiediamo da tempo, un tassello fondamentale dell’economia regionale e sinonimo di prodotti che sono portabandiera del made in Italy nel mondo; la situazione è molto difficile e il Consorzio vuole supportare la filiera salvaguardando il valore del grande lavoro delle nostre aziende agricole”.

 

Barbara Orsini: