Cambio ai vertici dell’ANCE Abruzzo, l’associazione dei costruttori edili della nostra Regione
Concluso il mandato di P. Antonio D’Intino, nella riunione del 25 gennaio a L’Aquila, è stato eletto all’unanimità dall’Assemblea l’architetto Enrico Ricci, amministratore, insieme al fratello Gianfranco, della storica impresa di famiglia Guido Ricci Srl, con sede in Castel Di Sangro. Il Presidente sarà affiancato, tra gli altri, dai Vice Presidenti ANCE Abruzzo eletti dall’Assemblea: Gianni Frattale, P. Antonio D’Intino, Giuseppe Cingoli, Marcello Mirolli. Quale Tesoriere è stato eletto Francesco Gravina.
In ambito associativo, Ricci ha un curriculum di prim’ordine, avendo rivestito importanti cariche nel sistema: già Presidente ANCE Abruzzo nel triennio 2013/2016, in ANCE L’Aquila ha ricoperto il ruolo di presidente vicario prima e presidente poi, in ANCE Nazionale ha fatto parte degli organismi direttivi, oltre che di organismi tecnici di settore. Vanta una notevole competenza sulla normativa per le opere pubbliche e recentemente ha anche coordinato in ANCE L’Aquila un seminario di livello nazionale sul nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. n. 36/2023).
Imprenditore con la passione per l’arte, ha promosso anche varie iniziative di carattere culturale. Ricci nel suo discorso di insediamento ha espresso soddisfazione per l’incarico ed ha ringraziato i componenti dell’Assemblea per la rinnovata fiducia, con il proposito di continuare a fare squadra, promuovendo la massima coesione, in linea con quanto fatto dal predecessore D’Intino che ha ringraziato per l’ottimo lavoro svolto in questi anni.
Il neo Presidente ha sottolineato il carico di responsabilità di cui si sente investito per la valenza dell’azione associativa che, oltre la tutela dei legittimi interessi delle imprese, trova espressione nel dibattito economico e sociale, con una presenza attiva nel rapporto con le istituzioni, le rappresentanze di categoria, gli organismi sindacali, il mondo scolastico ed accademico, la società civile. Una dialettica che è segnata dall’attualità purtroppo drammatica nella quale anche l’Associazione si muove tra aspettative e incertezze, seppur nella consapevolezza che, come corpo intermedio, può essere un riferimento fondamentale.
Le costruzioni contribuiscono per l’8% al PIL, che arriva al 22% con le attività immobiliari e la filiera, e per il 22% all’occupazione industriale e, seppur scontano una fase molto delicata per quanto riguarda lo sblocco dei crediti fiscali da bonus edilizi, sono al centro di una tendenza espansiva per le opere pubbliche, infatti solo il PNRR, in Abruzzo, valgono più di 2 miliardi. A questi, si aggiungono le risorse del fondo complementare, in aggiunta agli interventi della ricostruzione post-sisma, da 1,7 miliardi e quelli comunitari della nuova programmazione 2021/2027 da 1,4 miliardi.
Anche il mercato privato con la riqualificazione immobiliare è destinato a riprendere quota, in vista della direttiva europea case green, da recepire, a condizione che vengano emanati contestuali provvedimenti agevolativi.
Sulla ZES Unica, un attrattore di nuove imprese, grazie agli incentivi, alla semplificazione amministrativa ed alle risorse per la costruzione di nuove infrastrutture, si rileva che in Abruzzo solo 82 Comuni hanno un regime agevolativo fiscale pari a quello del Sud; si auspica, quindi, un ampliamento delle aree beneficiarie, almeno nelle zone con maggiori potenzialità di sviluppo.
Ci sono grandi aspettative sulla nuova Legge regionale di Governo del Territorio, la L.R. 58/2023, per l’enunciazione dei principi e degli orientamenti cui è ispirata, con il passaggio dall’espansione edilizia alla riconversione, alla rigenerazione urbana, per la riduzione del consumo di suolo, attenzione estremo alla difesa dell’ambiente, all’equilibrio e, soprattutto, alla qualità architettonica. Al contempo, però, si è consapevoli della necessità di modifiche e adeguamenti al corpo normativo.
Anche su questo tema, il Presidente ha confermato il confronto con il Governo ed il Consiglio regionale che si insedieranno dopo le elezioni regionali del prossimo 10 marzo, in spirito di leale collaborazione nell’interesse del territorio. Si tratta di prepararsi al meglio per affrontare le sfide tra scenari di sostenibilità e digitalizzazione, ma anche di demografia perché sul comparto pesa l’invecchiamento del Paese, che va ad aggravare la già importante carenza di manodopera e tecnici qualificati.
Per contrastare questa tendenza, come sistema ANCE occorre investire anche in comunicazione, con l’intento di facilitare la conoscenza del settore delle costruzioni, recuperare appeal e superare pregiudizi che scoraggiano l’ingresso, soprattutto da parte dei giovani. Questo senza cadere nella tentazione di romanzare il lavoro che, al netto delle innovazioni, continua a richiedere sacrificio, dedizione ed affidabilità.
Per Ricci si tratta di un ritorno al futuro: convogliare le migliori storie e competenze per condividere linee guida strategiche, con il potenziale delle imprese, per vincere le sfide attuali, verso uno sviluppo sostenibile.