Escursionista disperso sul Gran Sasso, ancora nessuna traccia

Riprese all’alba di oggi le ricerche di Giorgio Lanciotti, l’escursionista disperso da sabato sul Gran Sasso. Ieri operazioni senza risultati

Anche ieri, terzo giorno di ricerche sia aeree che via terra, i soccorritori non hanno trovato tracce del 35enne residente a Pineto, scomparso dopo aver raggiunto la vetta orientale del Corno Grande. Le squadre dei vigili del fuoco, del soccorso alpino, della guardia di finanza e dei carabinieri di Pietracamela sono tornate in quota sin dalle prime ore di oggi alla ricerca del giovane.

I soccorritori stanno valutano anche la possibilità – condizioni meteo permettendo – di far ricorso a droni con metal detector per individuare tracce metalliche che aiutino a trovare il giovane scomparso.

Da ieri sono entrate in funzione anche le unità cinofile specializzate nelle ricerche in alta montagna. Le indagini sono concentrate nella zona tra i 2.400 metri del rifugio Franchetti e i 2.900 della vetta orientale, dove Lanciotti ha postato l’ultima ‘storia’ su Instagram prima di riprendere il cammino verso valle. Questo perché se fosse riuscito ad arrivare più sotto del Franchetti, molto probabilmente sarebbero state rinvenute tracce del suo passaggio, vista la vastità del territorio setacciato. La zona tra i 2.400 e i 2.900 risulta più ricca di aree nascoste alla visuale degli elicotteri, con crepacci e pareti di accentuata pendenza. L’ausilio di mezzi tecnologici, come i droni ai quali agganciare metal detector per il rilievo di oggetti, potrebbe offrire un aiuto in più alla macchina dei soccorsi, meteo permettendo.

IL SERVIZIO DEL TG8

Marina Moretti: