Formula che vince non si cambia: se ha funzionato nel 2020, quando il vaccino era ancora una speranza, perché non dovrebbe funzionare oggi? Al mare, in Italia come in Abruzzo, si tornerà in modalità 2020.
Per gli operatori balneari e turistici l’aumento dei contagi non fu affatto “figlio” dell’estate, visto che avvenne tra ottobre e novembre 2020. Del resto, in questi giorni, anche diversi studi scientifici confermano la sensibile riduzione delle possibilità di contagio negli spazi aperti. Ciò non toglie che distanze, mascherine e tutte le misure prudenziali previste vadano rispettate e i balneatori sono pronti a farlo. Respingono però la demonizzazione dell’ombrellone, così come hanno già respinto le deliranti ipotesi di gabbie in plexiglass sull’arenile.
“Le regole dell’estate scorsa hanno funzionato, quindi ripartiamo da lì. – dice Luigi Di Marco, Cna balneari Abruzzo – L’anno scorso abbiamo lavorato molto per realizzare le linee guida recepite dal Governo, grazie alle quali nessun lido è stato chiuso per Covid”.
Dunque tutti al mare ma, come nel 2020, niente feste o assembramenti e percorsi separati per entrata e uscita. Ovviamente tornano anche il distanziamento degli ombrelloni (probabile la riconferma di 10 mq di area di ombreggio ciascuno) e l’igienizzazione di lettini e tavolini prima di ogni nuovo noleggio.
L’abruzzese Cristiano Tomei, coordinatore nazionale Cna Balneari, conferma che i gestori sono già al lavoro per gli allestimenti:
“È importante la data del 15 maggio per la riapertura degli stabilimenti balneari che sicuramente daranno un impulso forte all’intero comparto turistico”.