Le spiagge libere di Pescara vere palestre a cielo aperto per il benessere fisico dei villeggianti e dei cittadini. Così la città si prepara alla seconda estate… Covid.
“Un progetto che ha preso le mosse dall’attività tesa in questi mesi alla riorganizzazione delle spiagge non in concessione, sul modello che ha reso celebri in tutto il mondo, con le dovute proporzioni, località come Santa Monica o Laguna beach. Il lungomare adriatico, con l’approssimarsi della bella stagione, punta dunque a migliorare il suo appeal e a richiamare i cultori dello sport all’aria aperta. E i lavori per l’installazione delle attrezzature per il fitness si preannunciano con una tempistica assai breve, visto che le macchine sono in gran parte già disponibili nei magazzini gestiti dal Comune”. Così l’assessore al Turismo e Grandi Eventi, Alfredo Cremonese.
“Migliorare il livello delle nostre infrastrutture a scopo turistico, e per questo stiamo lavorando al massimo perché sappiamo come la prossima stagione balneare assuma un valore fondamentale – ce lo auguriamo tutti – per la tenuta economica di molte attività. Sto valutando con gli uffici gli esiti di alcune trattative, che abbiamo in gran parte definito, con aziende che producono questi materiali, quindi verificheremo la possibilità di creare una grande e efficiente area fitness>.
A breve saranno individuati con precisione gli ulteriori tratti di arenile dove verranno collocate le macchine che sono invece già disponibili”.
“Con questa iniziativa vogliamo rendere più bella e attrattiva la nostra spiaggia – ha detto l’assessore al Demanio Mariarita Paoni Saccone – Credo che l’idea di vivere il mare, insieme alla possibilità di praticare sport, sia vincente, come dimostrano altre realtà turistiche in Italia e all’estero. Vogliamo essere pronti per l’inizio della stagione più calda e quindi nelle prossime settimane presenteremo ai cittadini questa bella novità. Aggiungo che l’importanza del progetto risiede anche nella considerazione, che abbiamo fatto, di stimolare un ritorno alla normalità per le tante persone che hanno dovuto abbandonare la pratica sportiva e cambiare le proprie abitudini”.