Il 6 marzo scorso, nell’ambito di un’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo, e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, sono state eseguite 3 misure di custodia cautelare in carcere e perquisizioni nelle province di Teramo e di Fermo. I reati contestati sono procurata evasione e l’introduzione in carcere di un telefono cellulare.
L’attività di polizia giudiziaria è l’epilogo di una complessa e articolata progressione investigativa che ha avuto lo sua genesi nella rocambolesca evasione del 25 settembre scorso di un detenuto della Casa Circondariale di Teramo, tuttora latitante. Nell’occasione, l’uomo, aiutato de complici presenti all’esterno del carcere, aveva segato le sbarre della propria cella e si era calato con una corda all’esterno dello mura del penitenziario, dopo essersi agganciato ad un’imbracatura anticaduta, fattogli pervenire dai complici, facendo poi perdere le suo tracce. Il tutto sarebbe avvenuto in costante contatto telefonico tra il detenuto, cui era stato fatto pervenire un telefono cellulare, ed i complici all’esterno del penitenziario. Dai dati analizzati è emerso che l’evaso e i complici sarebbero stari pronti a tutto, persino a speronare le auto della Polizia che si fossero poste all’eventuale inseguimento.
L’attività d’indagine avrebbe consentito di individuare 3 persone, accusate di aver fiancheggiato l’evaso nella sua attività, agevolandone l’evasione, Si tratta di due uomini e di una donna, compagna del latitante.
In particolare, la donna avrebbe collaborato nell’attività preparatoria dell’evasione, iniziata alcune settimane prima, mediante l’acquisto del materiale poi utilizzato dal suo compagno: mentre di altri indagati avrebbero partecipato attivamente a tuto le fasi dell’evento del 25 settembre.
Al termine dell’attività di indagine, il G.l.P. del Tribunale di Teramo, su richiesta della locale Procura della Repubblica ha disposto nei confronti delle 3 persone, di cui una già detenuta per altra causa, la misura della custodia cautelare in carcere per il reato di procurata evasione aggravata.