Spunta la lettera che Pietro Cascella scrisse al sindaco di Pescara di allora Casalini: l’artista pare volesse la Nave a piazza Salotto, non nell’attuale sede.
La Nave di Pietro Cascella aveva in origine un’altra destinazione, diversa da quella attuale: il Maestro scrisse a macchina una lettera datata 30 settembre 1984, indirizzata al sindaco di Pescara di allora, Alberto Casalini. L’artista, scrive di suo pugno, battuta a macchina, la lettera qui sopra riportata, in cui precisava, dopo l’incontro avuto con la stessa amministrazione comunale, l’importo delle spese preventive non solo della Nave, ma anche del monumento ai Caduti che sarebbe sorto nell’attuale piazza Garibaldi, a Pescara Portanuova.
“La vasca della fontana monumentale (Nave) sarà ricavata – scriveva il Maestro – dall’aiuola esistente sulla destra di piazza Salotto guardando il mare. Il materiale utilizzato sarà il travertino. Prezzo complessivo 320.000.000 di lire”.
Il vice sindaco di Pescara, Enzo Del Vecchio, mostra la lettera di Pietro Cascella all’allora sindaco di Pescara Casalini e aggiunge particolari, sempre basandosi sugli atti, precisa, della genesi e della originaria collocazione della Nave di Cascella, ultimata nel 1987 nell’attuale sede di Largo mediterraneo, allora piazza Primo Maggio. Tutto questo alla vigilia della decisione definitiva della Sovrintendenza che dovrà dare il suo parere in merito all’opportunità o meno di realizzare il controverso Ponte del Cielo proprio di fronte all’opera del Maestro Cascella.
“La Nave di Cascella, concepita dallo stesso artista come una fontana monumentale, avrebbe dovuto essere realizzata in piazza Salotto. Una scelta, – precisa il vice sindaco Del Vecchio – quella dell’allora amministrazione comunale, frutto di una specifica richiesta dello stesso Maestro Cascella quando con propria nota del 30.09.1984 scriveva all’allora sindaco Alberto Casalini.”
La storia della fontana monumentale, la Nave, ci viene raccontata da Del Vecchio ed è molto particolare. La Nave fu pensata da Pietro Cascella nei primi anni ’80 e un bozzetto, o meglio una riproduzione in miniatura, quella che è ora in Comune a Pescara, venne esposta in piazza Santa Croce a Firenze dall’allora sindaco Massimo Bogianckino, discendente per parte di madre dalla famiglia di Gabriele d’Annunzio e pare amico di Pietro Cascella. L’opera, poi, fu destinata a Pescara anche per i rapporti, spiega Del Vecchio, che l’allora sindaco di Firenze aveva con l’omologo di Pescara Casalini.
Intanto per domani mattina è previsto il sit-in dei consiglieri di centrodestra al Comune di Pescara per ribadire il loro no al Ponte del Cielo. In particolare, Carlo Masci, anticipa alcuni passaggi della lettera del figlio di Pietro, Tommaso Cascella, anch’egli artista, che ha scritto con un commento piuttosto duro sulla nuova opera da realizzare davanti alla Nave del padre.
“La Nave sarebbe condannata in permanente manutenzione in un demenziale bacino di carenaggio.”, scrive Tommaso Cascella. “Il sovrapporre e imporre in questo luogo unico e prezioso della città sarebbe la fine dell’idea che sottende l’opera – prosegue l’artista – e farebbe di questo spazio un ammasso confuso di manufatti che si escluderebbero a vicenda.” Masci riferisce che il figlio del Maestro Cascella ha già inviato una missiva alla Sovrintendenza spiegando i motivi per cui il Ponte del Cielo sarebbe in contrasto con l’opera pensata e ideata da Pietro Cascella.”