La Eco Eridania si tira indietro sull’operazione Ex Ciaf ad Atessa. Vince la mobilitazione di sindaci, associazioni e comitati.
L’annuncio è stato dato da Diego Zarneri, responsabile Relazioni istituzionali e comunicazione del gruppo industriale Eco Eridania di Arenzano, in una intervista rilasciata alla collega Serena Giannico per Abruzzolive.tv.
“Non abbiamo più alcuna intenzione di rilevare lo stabilimento ex Ciaf di Atessa”, ha dichiarato Zarneri, che ha ripercorso le fasi del progetto. “In Val di Sangro – ha spiegato – tempo fa abbiamo acquistato l’industria Maio.Com che si occupa del trattamento di rifiuti sanitari, con annesso termovalorizzatore e sterilizzatore. Quando entriamo in un territorio, cerchiamo di creare una filiera. Da qui era nata l’idea di investire nella vicina ex Ciaf. Tra l’altro – dice – imprenditori della zona, ex dipendenti ed anche attivisti ambientalisti ci avevano all’inizio incoraggiato in questo senso, evidenziando che era il modo per sanare, con la bonifica, una situazione di degrado e di pericolo”.
Zarneri spiega di aver messo al corrente Regione e Comune delle intenzioni dell’azienda. Ma, subito, il sindaco di Atessa Giulio Borrelli si è mostrato titubante e contrario, dato anche gli “spettri” del passato che il nome Ciaf evoca. “Abbiamo solo raccolto informazioni; non abbiamo mai presentato progetti; non abbiamo prodotto documenti di alcun genere, neanche una lettera”. Nel frattempo è scattata la mobilitazione, culminata nella manifestazione dello scorso 19 maggio.
“Quando abbiamo compreso che in realtà si tratta di un ‘nervo scoperto’ e la contrarietà della politica, dei cittadini e del territorio alla riapertura di Ciaf, ci siamo immediatamente fermati. Stop, senza possibilità di ripensamento. Ma, in Abruzzo, – ha concluso Zarneri – se dovessero presentarsi altre opportunità, anche in altri luoghi, siamo pronti ad investire”.
IL COMMENTO DEL COMITATO DEI SINDACI COORDINATO DA GIULIO BORRELLI:
La notizia che Ecoeridania, di fronte alla decisa opposizione di tutto un territorio, ha rinunciato al progetto di acquistare l’autorizzazione per rimettere in funzione la CIAF di Piazzano, ci rallegra. La mobilitazione popolare ha avuto successo. Come sindaci del “Comitato per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente” ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati in questa battaglia. Grazie, innanzitutto, ai cittadini pronti a reagire a un progetto che avrebbe compromesso la realtà del nostro territorio. Le associazioni ambientaliste e culturali (Legambiente, Noimessidaparte, WWF, Nuovo senso civico, CAI e Libera) hanno avuto un ruolo fondamentale nell’azione di sensibilizzazione e di mobilitazione dell’opinione pubblica e condividono, oggi, con noi, la soddisfazione per questo risultato.
Non possiamo, però, ancora smobilitare. Come è accaduto con le nostre ultime iniziative (la lettera-documento inviata alla Regione e l’incontro del 17 luglio, tenuto in Atessa, con i vertici politici e tecnici regionali) chiediamo che, in sede di riesame AIA, ci sia una piena e completa rivalutazione dell’autorizzazione concessa alla CIAF, nel 2011, per certificarne la totale incompatibilità con la realtà di oggi. La rinuncia della Ecoeridania deve chiudere definitivamente la storia del passato. Nello stesso tempo il “Comitato dei sindaci” chiede ai cittadini e alle associazioni culturali e ambientaliste di continuare, tutti insieme, a batterci per ribadire il “NO” alla Di Nizio, che ancora progetta di smaltire rifiuti sanitari pericolosi a Saletti, e per arrivare a una conclusione positiva (con la bonifica) della discarica di Rocca San Giovanni.
Il servizio del Tg8