Ex Intecs, la FIOM Cgil ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica dell’Aquila in relazione al finanziamento di 10 milioni di euro messo in campo dalla Regione Abruzzo sulla space economy.
Il fondo è finalizzato a sviluppare occupazione sul territorio e dare soluzione alla vertenza INTECS, come si evince dalla delibazione della Regione Abruzzo del 9 febbraio 2019.
A distanza di 15 mesi dall’aggiudicazione del primo bando sulla space economy e quindi del finanziamento di 10 milioni da parte della RTI costituita da Thales Alenia Space Italia-Leonardo-Telespazio, capofila Thales Alenia Space Italia, il numero di ricercatori ex INTECS ricollocati “risulta inadeguato rispetto alla portata della vertenza, e il numero di nuovi posti di lavoro sviluppati sul territorio è davvero insoddisfacente in relazione alle risorse pubbliche impegnate, visto che si ferma a 4 assunti presso agenzia di somministrazione”.
A parere della FIOM, inoltre, si sta nei fatti configurando “un trasferimento di competenze e di risorse economiche della Regione Abruzzo verso altre regioni, vista l’assunzione di un numero, per quanto residuale, di ricercatori ex INTECS da parte di aziende dell’indotto Thales Alenia Space Italia, ma con sede di lavoro fuori regione, andando così a rafforzare, dal punto di vista delle competenze e con i soldi della Regione Abruzzo, non già il distretto dell’aerospazio del nostro territorio, ma quello di altre regioni”.
Si ricorda che il settore dell’aerospazio negli ultimi anni ha potuto contare in Abruzzo non solo sul suddetto finanziamento, ma anche su una serie di ulteriori altri finanziamenti regionali, purtroppo senza ritorni in termini di nuova occupazione.
Ritenendo che quello che sta accadendo nella vertenza ex INTECS di L’Aquila “sia poco chiaro, è fondamentale che la Procura della Repubblica verifichi se tutto è stato fatto in modo corretto dalla Regione Abruzzo e dalla Thales Alenia Space Italia, società partecipata da Leonardo S.P.A, la quale vede una forte presenza nel capitale sociale di investitori istituzionali”.
L’esposto inviato dalla FIOM alla Procura della Repubblica “ricostruisce puntualmente e documenta sia lo spirito del percorso tracciato dalla Regione Abruzzo che ha stanziato 10 milioni di euro dei cittadini abruzzesi per aiutare le aziende locali che operano nel settore dell’aeropsazio e per ricreare una struttura di R&D sul territorio utilizzando le competenze degli ex ricercatori Intecs, sia tutti i passaggi che hanno avuto luogo negli ultimi due anni, affinché vengano disposti gli opportuni accertamenti e valutati eventuali profili di carattere penale e, nel caso, individuati possibili responsabili”.