Incontro lunedì mattina a Roma tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, gruppo di cui fa parte la ex Sevel di Atessa
In attesa dell’incontro romano tra il ministro delle Imprese Adolfo Urso e l’amministratore delegato di Stellantis, Carlo Traves, i sindacati – che alle 14 riceveranno dal responsabile delle Risorse Umane Italia, Giuseppe Manca, un’informativa sui contenuti del colloquio – si aspettano dall’azienda chiarezza sui futuri modelli da assegnare alle fabbriche italiane e sui tempi.
Alla base del confronto tra Urso e Tavares – secondo quanto si apprende da fonti del ministero – c’è il documento di indirizzo sull’Automotive elaborato con i presidenti delle sette Regioni in cui ci sono stabilimenti del gruppo, i sindacati metalmeccanici, l’Anfia e le altre associazioni dell’indotto. Il ministro ha più volte detto che vorrebbe raggiungere con Stellantis un accordo che impegni azienda e governo in una politica comune di sostegno all’industria automotive italiana.
Urso – secondo quanto trapela dal ministero – ha condiviso il richiamo del ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, che ha invitato Tavares a dare “prova di un po’ di patriottismo” riportando in Francia la produzione di piccole auto elettriche come la Peugeot e-208. Anche secondo Urso, è necessario aumentare la produzione di auto in Italia per rispondere alla domanda, magari incentivata, per sostenere la transizione verso vetture sostenibili e devono essere valorizzati gli stabilimenti italiani del gruppo. Tutto questo entro “un chiaro quadro di politica industriale” che il governo è pronto a mettere in campo.
I sindacati insistono sulla necessità di un tavolo a tre con azienda e governo. “Non possiamo continuare a parlare con fatica con Stellantis e a mandare lettere al governo. Speriamo che nasca la volontà di aprire a un confronto permanente anche con il sindacato come chiediamo da tempo. Le maggiori incertezze riguardano Melfi e la Gigafactory di Termoli, sono le due priorità”, afferma Samuele Lodi, responsabile Automotive per la Fiom. “Mi aspetto degli aggiornamenti sulle situazioni più urgenti a partire da quella di Melfi, dove aspettiamo una quinta vettura, ma anche sulla situazione produttiva di Pomigliano che è in crescita. Vorremmo sapere se c’è la disponibilità di Stellantis a fare un incontro con Acc per Termoli. Speriamo di avere una panoramica su tutta la situazione italiana. Il modo di procedere di Stellantis fa sì che il piano strategico per l’Italia si delinei progressivamente, ma questo genera legittimi interrogativi”, sottolinea Gianluca Ficco, responsabile Auto della Uilm. Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim, ricorda che “la capacità produttiva installata è quasi il triplo delle attuali produzioni” e sottolinea la necessità di nuovi modelli a Melfi, “dove la quinta vettura da produrre deve essere una Jeep”, a Pomigliano e a Mirafiori, garanzie per Termoli, sulla ricerca e sviluppo in Italia e sulla componentistica.