Il pastificio De Cecco riduce dell’11% le emissioni di CO2. Pubblicato il report di sostenibilità: piantati oltre 3000 ulivi. Più efficienza nei consumi e spinta sulle energie rinnovabili.
De Cecco presenta il report di sostenibilità relativo al 2021, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, a cui ha aderito. Lo stabilimento storico dei F.lli De Cecco sorge nel Geoparco della Majella, Patrimonio dell’Unesco, le cui vette sono da sempre lo sfondo scenografico del pastificio e contribuiscono anche alla risorsa naturale per la produzione: aria e acqua di sorgente sono un plusvalore per la pasta.
L’azienda produce oltre il 50% dell’energia elettrica dei propri stabilimenti da fonti rinnovabili, in particolare grazie al contributo decisivo della propria centrale idroelettrica che sfrutta le acque del fiume Verde, la cui sorgente si trova a due passi dallo stabilimento. Grazie a queste politiche l’azienda è riuscita a ridurre dell’11% le emissioni di CO2 nell’atmosfera nel 2021.
Non solo: la stessa acqua che sgorga dalla Majella è anche un ingrediente della pasta De Cecco e sempre nel 2021, a seguito delle pratiche di efficientamento dei consumi, si è riusciti a ridurne il consumo del 3% .
Entro il 2050 l’azienda sarà carbon neutral anche grazie alla piantumazione di alberi degli ultimi anni: si tratta di oltre 3.000 ulivi intorno al sito produttivo di Fara, che vanno a compensare 132.000 kg di CO2 ogni anno.
Il rapporto con il territorio è sancito anche dall’impegno di De Cecco per la filiera italiana che coinvolge 2001 aziende agricole e 23.362 ettari di terreni coltivati, per ottenere 9 differenti tipi di grano duro italiano di alta qualità.
Per quanto riguarda il pack si evidenzia l’attenzione particolare all’impatto ambientale per la scelta di un solo materiale riciclabile al 100% con certificazione di sicurezza DNV e dichiarazione ambientale di prodotto EPD.
Inoltre la sostenibilità in De Cecco si sposa con la solidarietà, che ha permesso ad esempio di donare 490 tonnellate di prodotti alla Fondazione Banco Alimentare, per aiutare con dignità tantissime famiglie indigenti e allo stesso tempo contrastare lo spreco alimentare, evitando che cibo buono venga sciupato.