Il Commissario per la Ricostruzione Piero Farabollini ha accolto l’invito del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto a nome di tutti i i primi cittadini del Cratere, ed ha annunciato la sua presenza giovedì 26 settembre alle ore 10:00 al Parco della Scienza.
Il Sindaco D’Alberto anticipa i temi del confronto, che sarà caratterizzato da operatività e concretezza: “La riunione di Giovedi, sarà il vero punto di snodo nei rapporti tra nuova governance e Sindaci, che dovranno essere finalmente messi in condizione di lavorare. Questo il filo unificatore degli argomenti, nella fase di passaggio in cui l’intera questione verrà assunta dal nuovo Governo; una fase che non dovrà tradursi in un ulteriore periodo di stallo ma diventare opportunità per attivare tutti gli strumenti e far davvero decollare la ricostruzione. Le proposte, le indicazioni, gli emendamenti, le richieste e le esigenze dei territori sono chiari; sono scolpite in atti, fatti e comportamenti: occorre solo recepire tutto; certo con la gradualità consentita dall’impatto finanziario ma anche con la certezza che il Governo saprà valutare le misure a costo zero che vanno approvate subito, senza ulteriori discussioni.
Diversi i punti da affrontare. Innanzitutto la consapevolezza: il nuovo Governo non dovrà più girare nei territori per capire qual è la situazione e quali sono gli strumenti attraverso i quali intervenire; in questi anni tutto ciò è stato abbondantemente fatto, c’è stata condivisione, compartecipazione; tutte le istituzioni e le forze politiche che si sono occupate del cratere sismico, sono al corrente della realtà.
Altra questione è la condivisione delle responsabilità, nel rispetto delle competenze, che non vuol dire confusione di attribuzioni e di ruoli ma determinazione e coraggio nelle scelte da assumere.
Ulteriore tema è la struttura amministrativa degli enti, che sono tutti in difficoltà, dalle Regioni ai Comuni, con l’indebolimento di una macchina che oggi non è in grado, neppure con finanziamenti previsti e neppure se ci fossero procedure più adeguate, di dare risposte in tempi certi; perché questo chiedono i cittadini, solo questo: ‘quando possiamo rientrare nelle nostre case?’. Pertanto va assicurata l’opportunità ai Comuni di entrare nel percorso di ricostruzione con una nuova governance, che riesca a creare e costruire con i progettisti e con i tecnici un rapporto diverso e più diretto.
Ribadiamo con forza, poi, che i Crateri 2017 e 2009 vanno assolutamente distinti. Ci potrà essere correlazione per far tesoro degli errori fatti e delle buone pratiche applicate ma le due situazioni vanno assolutamente trattate in reciproca autonomia, perche rispondono a situazioni ed esigenze diverse.
Fondamentale è la semplificazione della filiera, perché fino ad oggi anche nel rapporto con gli interlocutori, col Sottosegretario e col Commissario straordinario, si è giocato al rimpallo di responsabilità. Sarà indispensabile garantire che le procedure non siano sottoposte a tanti passaggi ma si risolvano in uno solo, autorevole.
Quello della ricostruzione deve diventare un tema di Governo, non appannaggio di una o dell’altra forza politica. Ecco l’auspicio che rivolgeremo; la separazione di competenze ministeriali in riferimento al partito di appartenenza, ha creato un problema enorme nel sostenere le iniziative e le proposte che i territori formulavano in Parlamento e nei tavoli istituzionali nazionali. Ciò va scongiurato.
C’è poi il coraggio, che va finalmente posto anche e soprattutto sulla semplificazione delle norme per la ricostruzione pubblica e in particolare dell’edilizia residenziale pubblica che sconta la criticità di essere soggetta a procedure interminabili e complesse; è un discorso ineluttabile, senza il quale ATER e scuole continueranno a languire in una attesa che produrrà sempre più spopolamento e delusione. Lo stesso Presidente della Repubblica Mattarella lo ha sottolineato alcuni giorni fa durante la sua visita in Abruzzo, ribadendo che senza la Ricostruzione pubblica questa regione non ripartirà mai.
Tutto ciò rappresenteremo al Commissario, sottolineando che bisogna agire, senza ulteriori tentennamenti e che noi Sindaci e i nostri territori non vogliamo più parole ma fatti concreti.”.