“Le opere realizzate dall’impresa che sta costruendo il parco commerciale Mirò a Chieti, non rientrano nella “sanatoria” del 2017. La decisione assunta dal Comitato VIA è di altra natura e cioè si chiede di adempiere a una ordinanza del Tar per evitare ulteriori ricorsi e contenziosi ma nei fatti la posizione, più volte già dichiarata della stessa Regione, è immutata ovvero è negativa”.
Lo sostiene Mauro Febbo, capogruppo di Forza Italia alla Regione, dopo che il Comitato V.I.A., in ossequio ad una ordinanza del Tar Abruzzo ha concesso all’impresa, la Sile Costruzioni, 15 giorni per depositare documentazione nell’ambito della procedura finalizzata ad ottenere la valutazione ambientale postuma ovvero in sanatoria. La “sanatoria” richiamata da Febbo è nella riforma del Testo Unico Ambientale del 2017 che introduce la possibilità per le aziende di attivare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale “a posteriori” e “a sanatoria”, cioè ad intervento realizzato in tutto o in parte.
Secondo Febbo il tentativo di “salvare” il proprio investimento e il progetto è sicuramente legittimo e comprensibile da parte della Sile costruzioni “ma il voler cercare di fruire della “sanatoria” varata dal Governo Gentiloni, è tutt’altra questione. Infatti- aggiunge Febbo – la “scellerata” sanatoria del 2017 non è applicabile nella fattispecie. Sulla realizzazione illegittima dei manufatti ci sono stati già diversi gradi di giudizio così come diversi giudizi del VIA sulla decadenza. Così come – prosegue Febbo – appare ininfluente il voler insistere sulla tesi di aver compiuto, a proprie spese, e ci mancherebbe, le opere di messa in sicurezza, in primis perché sono state eseguite successivamente, e tardivamente, e poi perché non idonee ai fini della salvaguardia dell’ambiente e
della sicurezza proprio in virtù della realizzazione dei nuovi illegittimi manufatti”. Per Febbo, in conclusione, resta urgente e indifferibile demolire i manufatti realizzati senza autorizzazione e rigenerare l’area. I lavori di Mirò sono fermi da mesi in seguito ad alcune pronunce della giustizia amministrativa.