Riguarderà la stazione ferroviaria e la località di Pile, degradata e abbandonata a se sessa, il protocollo d’intesa per la riqualificazione delle aree urbane e la sicurezza delle città metropolitane che il Comune dell’Aquila ha firmato con Ferrovie dello Stato. All’orizzonte anche il potenziamento della mobilità, con collegamento straordinario allo studio dell’amministrazione, fra il centro città e la frazione di Roio, nell’ottica anche di rilanciare l’università di Ingegneria.
Un progetto di riqualificazione che riguarderà l’area che si estende dalla stazione ferroviaria a Pile, con l’obiettivo di recuperare una delle zone cittadine più degradate e anche disagiate, visti i problemi che spesso provocano alla viabilità le piogge più abbondanti con l’allagamento del sottopasso di Pile. Giovedì scorso il Comune ha firmato un protocollo d’intesa con Ferrovie dello Stato per la riqualificazione delle aree urbane e la sicurezza delle città metropolitane, il cui bando è stato voluto dal Governo – d’intesa con l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani – che ha stanziato 500 milioni di euro a livello nazionale.
L’Aquila ha risposto con un progetto che punta a trasformare per sempre quel lato ci città che l’abbandono e il disordine degli ultimi decenni ha squalificato, ma che è uno dei più belli e paesaggistici se si considera che vi insiste la Rivera con le 99 Cannelle, un sistema fluviale con l’Aterno prima di tutto, la cinta muraria e la rete viaria di accesso da un lato al centro storico, dall’altro a Roio.
Non è ancora possibile stabilire l’importo che verrebbe destinato eventualmente all’Aquila, perché sarà definito dal progetto su cui si può ipotizzare la compartecipazione dei privati. “Le Ferrovie dello Stato si sono dimostrate disponibili ad affrontare con noi il nodo della stazione”, ha spiegato l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano. Per il Comune recuperare quell’area è un’esigenza perché a ridosso della stazione vi insiste la Corte d’Appello, mentre a Pile c’è l’ex fabbrica dell’Alenia dismessa per i danni causati dal terremoto e adesso acquistata da un privato”.
L’assessore spiega che per il Comune è prioritario “riorganizzare anche la viabilità e dare un nuovo stile alla stazione”. In tal senso l’amministrazione è già in possesso di uno studio di fattibilità dell’università d’Annunzio di Pescara. “Riguarda il sistema della mobilità da e per Roio rispetto al centro città”, chiarisce Di Stefano, “un tema che abbiamo già affrontato con la metro di superficie (la metropolitana leggera che collegherà San Demetrio a Sassa e che prevede la soppressione di 14 passaggi a livello) e con la riqualificazione delle aree ferroviarie e l’eliminazione dei passaggi a livello che è già partita in alcune aree periferiche. Il nostro intento è anche avvicinare il centro città all’università di Roio e rivitalizzare quell’area”. C’è, poi, l’ex stabilimento dell’Alenia sulla cui destinazione si è aperto un ragionamento e che “verrà recuperata”, garantisce Di Stefano, e potrà essere, ad esempio, un centro fieristico, può prevedere ricettività, o diventare un ‘hub’ di collegamento tra centro storico e Roio, salvando e rivalutando le 99 Cannelle e tutta la Rivera.
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