Tartufai d’Abruzzo e d’Italia a favore del benessere animale, attraverso un’asta di beneficenza del pregiato fungo ipogeo, di tutte le taglie e per tutte le tasche, il cui ricavato sarà interamente devoluto alle associazioni di volontariato che gestiscono in regione rifugi per cani. C’è anche questo importante appuntamento nel ricco programma della seconda edizione della Fiera internazionale dei tartufi d’Abruzzo, che prenderà il via venerdì 1 dicembre e fino a domenica 3 dicembre, nel parco del Castello all’Aquila, con in vetrina il tartufo, eccellenza d’Abruzzo, con le sue nove varietà di bianco e nero. L’evento è promosso dalla Regione Abruzzo, in particolare dall’Assessorato all’Agricoltura guidato dal vice presidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, con braccio operativo l’Azienda regionale per le attività produttive (Arap).
L’asta sarà battuta domenica alle ore 16: è promossa dal Coordinamento associazioni tartufai regione Abruzzo (Catra), i cui stessi associati, a seguito di una call doneranno i tartufi nel corso della fiera.
“Quelli dei cavatori di tartufi sono cani fortunati, ben tenuti, curati e accuditi, ma per tanti altri amici a quattro zampe, maltrattati e abbandonati, purtroppo non è così, – spiega Fabio Cerretano, presidente della Federazione nazionale associazioni tartufai italiana (Fnati) -. E allora cogliendo l’occasione e la vetrina offerte da un grande evento come la fiera, è nata l’idea di lanciare un segnale forte e di mettere in campo una iniziativa concreta. Con l’asta saranno battuti tartufi di varie dimensioni e qualità, e leggermente al di sotto dei prezzi di mercato, è l’obiettivo è quello di raggranellare adeguate risorse economiche da devolvere poi alle associazioni di volontariato che meritoriamente e a loro spese gestiscono rifugi per cani, in base alle loro stesse richieste ed esigenze”.
L’iniziativa intende anche sfatare i pregiudizi nati a seguito di episodi di avvelenamento di cani da tartufo, “casi molto isolati e numericamente limitati – sottolinea Cerretano – , per quanto gravissimi e odiosi. Il vero tartufaio, ovvero la totalità, perché quei pochi delinquenti non meritano nemmeno questa qualifica, non cercano scorciatoie, eliminando il cane del concorrente, ma piuttosto consumano scarponi camminando lungo prati e boschi, e sono mossi dalla passione, dall’amore per la natura e gli animali, e posso assicurare che l’aspetto economico passa in secondo piano”.
A partecipare alla Fiera circa 60 aziende con i loro stand, 18 ristoratori inseriti nella app dedicata per la ricerca di locali “vicini” dove gustare il tartufo, con vendita e food truck, in una intensa tre giorni di incontri business-to-business tra i produttori regionali e i buyers operanti nei mercati esteri strategici, convegni, contest culinari con protagonisti gli studenti degli istituti alberghieri della regione, masterclass a cura di grandi chef, momenti ludici con la presenza di influencer come Ruben e Francesca Gambacorta e l’esibizione del comico Giovanni Cacioppo, in collaborazione con il Teatro Stabile d’Abruzzo. E tra le novità di quest’anno anche il progetto “Tartufai d’Abruzzo per un giorno”, cerca simulata con cani addestrati in uno spazio di terra strutturato per lo scopo, che sarà organizzato dalla Scuola Majella e supportato dagli studenti dell’Istituto Agrario “Arrigo Serpieri” di Avezzano (L’Aquila).
“Questo festival già l’anno scorso era partito con il piede giusto, e ha tutte le carte in regola per decollare e affermarsi come appuntamento annuale di riferimento nazionale e oltre. Del resto, le basi ci sono tutte, e sono quelle, semplicemente, di un prodotto, il tartufo d’Abruzzo, già universalmente riconosciuto come uno dei migliori in assoluto, per qualità e varietà, riflesso della grande biodiversità ambientale della regione”, conclude Cerretano.