Fine vita: legge in ritardo, in Abruzzo paziente morto nell’attesa

Fine vita: in Abruzzo è morto un paziente che aveva chiesto il suicidio assistito. Per l’associazione Luca Coscioni è colpa dei ritardi istituzionali

Nonostante l’iniziativa popolare per una legge sul suicidio medicalmente assistito abbia raccolto 8.000 firme, a due anni dal deposito il testo non è ancora stato discusso.

“Intanto – fa sapere l’associazione Luca Coscioni – un paziente è morto due giorni dopo la valutazione clinica, prima che la documentazione arrivasse al Comitato Etico: una tragedia evitabile, figlia dei ritardi istituzionali”.

Nella nota firmata da Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, si chiede che “che il Consiglio regionale mantenga almeno il rispetto dello Statuto regionale e approvi entro la scadenza dei termini, previsti per giugno, una legge che restituisca dignità, tempi certi e diritti a chi chiede libertà nel fine vita”.

L’associazione ha presentato accessi agli atti in tutte le regioni per ottenere informazioni sulle richieste di suicidio assistito giunte alle aziende sanitarie dal 2020, da quando cioè, con la sentenza 242/2019 (Cappato – Dj Fabo), la morte volontaria assistita è legale in Italia a determinate condizioni. Delle 51 richieste – con esiti variabili tra approvazioni, dinieghi e procedure in corso – fa sapere l’associazione, una proveniva dall’Abruzzo “ma il paziente è deceduto due giorni dopo il termine dei lavori della Commissione per la valutazione delle condizioni cliniche e prima dell’invio
delle risultanze al Comitato Etico regionale. Non emergono i tempi di attesa tra la richiesta e il decesso”.

Sono 11 le Regioni che hanno risposto alla richieste dell’associazione, fornendo dati con livelli di dettaglio differenti: Piemonte, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Bolzano, Sicilia, Calabria e Campania.

“In generale – concludono Gallo e Cappato – è evidente come troppi enti abbiano scelto di non rispondere o di negare l’accesso ai dati, così come risulta evidente che le tempistiche di risposta delle Asl siano incompatibili con le speranze di vita dei richiedenti”.

Il progetto di legge di iniziativa popolare in Abruzzo è il n. 364/2023, “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale”.

Marina Moretti: