Consumo di suolo inarrestabile in Abruzzo: tra 2021 e 2022 trasformati altri 149 ettari, pari a 200 campi da calcio. A Pescara occupato metà del territorio. Il Forum H2O sul nuovo rapporto ISPRA
I comuni che hanno sacrificato più suolo tra il 2021 e il 2022 sono stati L’Aquila e Cepagatti, con ben 10 ettari, seguiti da Ortona e Cupello con 8 ettari, da Mosciano e Spoltore con 7 ettari e poi Roseto con 6 ettari. Il Forum H2O ricorda che la nuova legge urbanistica in discussione permette di consumare altro suolo, nonostante i dati sulla situazione attuale siano già deprimenti.
“In Abruzzo si continua a trasformare pesantemente il territorio per costruzioni e nuove opere aggredendo il suolo: secondo il nuovo rapporto ISPRA presentato oggi, tra il 2021 e il 2022 altri 149 ettari sono stati consumati, pari a oltre 200 campi da calcio. L’Aquila e Cepagatti sono i comuni capofila, con 10 ettari trasformati in un solo anno, Pescara supera il 50% di territorio comunale consumato. Nuove costruzioni e opere per decine di ettari anche in aree vincolate: 7,5 ettari consumati in aree franose, 35,6 ettari in aree a rischio alluvione, 46 ettari in aree vincolate paesaggisticamente. In tutte le province abruzzesi si continua imperterriti a consumare suolo, con comuni che superano di gran lunga la media nazionale del 7%. Pescara con altri 3 ettari trasformati nel 2022 ha superato addirittura il 50% di suolo comunale consumato complessivamente. Ora siamo al record regionale del 51%!”
Secondo il Forum H2O sono addirittura sconcertanti i dati di consumo di suolo registrati da Ispra per le aree sottoposte a vincolo:
“Ben 46 ettari di aree sottoposte sulla carta a vincolo paesaggistico sono state trasformati in un solo anno! Addirittura nel 2022 sono stati realizzati interventi su altri 7,45 ettari a pericolosità da frana (2,38 ettari in aree a pericolosità molto elevata, 2,63 elevata, 2,14 moderata e 0,3 in aree di attenzione) e su altri 35,6 in aree con pericolo di alluvione”.
Per il Forum H2O questi dati sono l’ennesima conferma che non vi è la volontà di fermare l’aggressione al territorio e al suolo, risorsa non rinnovabile:
“Basti pensare alla nuova legge urbanistica in discussione che dietro lo slogan della sostenibilità non prevede lo stop al consumo di suolo ma solo il suo contenimento”.