Dopo i ritardi denunciati dal commissario per la messa in sicurezza del sistema Gran Sasso, Corrado Gisonni, sull’argomento interviene anche il Forum H2O, contrario alla sede romana della struttura commissariale.
Tutto nacque dall’incidente avvenuto quattro anni fa e il conseguente risvolto giudiziario seguito allo sversamento di sostanze inquinanti dai Laboratori del Gran Sasso. Il commissario straordinario del sistema Gran Sasso, Corrado Gisonni, è stato nominato per trovare una soluzione possibile alla difficile convivenza tra il bacino idrico, che fornisce acqua potabile a quasi un milione di persone, e i due sistemi antropici dell’autostrada e dei Laboratori nazionali di fisica nucleare. Tuttavia ieri è stato lo stesso commissario, impossibilitato ad espletare compiutamente il suo l’incarico, a rivolgersi ai parlamentari abruzzesi. Oggi sull’argomento interviene anche il Forum H2O, Mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso; qui di seguito alcuni stralci del comunicato:
“Pur comprendendo lo sconforto del neo nominato Commissario Gisonni sui consueti ritardi per l’avvio della sua macchina riteniamo del tutto inaccettabile il suo appello per ottenere che la sede operativa della struttura commissariale sia fissata a Roma. Effettivamente la sua attività sarebbe sulla carta “emergenziale” mentre nella realtà passano mesi e mesi solo per trovare una scrivania e vergare un pezzo di carta…
In ogni caso, la sede dove operano quotidianamente i tecnici della struttura commissariale deve essere assolutamente in Abruzzo. Dopo quanto subìto in questi decenni, la soluzione romana sarebbe uno schiaffo ai cittadini. Giusto per dirne una, per fare un accesso agli atti – unica procedura che in questi anni ha assicurato la trasparenza in questa triste vicenda – bisognerebbe andare a Roma…
Il Commissario deve parlare quotidianamente con ARTA, Ruzzo, Gran Sasso Acque, INFN, ASL, sindaci, presidenti di provincia, tecnici della regione e…cittadini che in questi anni hanno spiegato la pervasività dei problemi avendoli anche vissuti sulla propria pelle… Solo stando qui il Commissario avrebbe realmente contezza della situazione e della sua evoluzione, traendo forza dal territorio”.