Francavilla al Mare: torna il Premio MuMi con un messaggio di pace

Il diciannovesimo Premio culturale MuMi, presieduto da Davide Cavuti, si terrà sabato alle 21,45 in piazza Porta Ripa a Francavilla al Mare. Premiati il progetto “Adopt Srebrenica” ed Edvige Ricci, l’attrice Debora Caprioglio, gli scrittori Franco Di Tizio e Franca Minnucci

La manifestazione, nata in collaborazione con la «Stagione dei Concerti e del Teatro F.P. Michetti», rientra nel cartellone di “Al Cenacolo – Francavilla e l’estate di Michetti”, organizzato dal comune di Francavilla al Mare. Una serata di cultura e solidarietà, condotta dalla giornalista Mila Cantagallo e con la partecipazione del tenore Nunzio Fazzini. Partecipa il cabarettista Cacioppo. Come ogni anno, il premio, denominato “Il Tronchetto della Solidarietà”, sarà realizzato dai ragazzi dell’«Associazione Orizzonte» che si occupa di disabilità, presieduta da Michela Mattoscio,

“La diciannovesima edizione del Premio MuMi non poteva che portare con sé un messaggio di speranza e di pace e per questo che abbiamo voluto coinvolgere il Progetto “Adopt Srebrenica” e aprire una riflessione sulla dimensione storica e umana del genocidio; nella cerimonia di premiazione, saranno inoltre omaggiati due grandi studiosi di Gabriele D’Annunzio quali lo scrittore e medico francavillese Franco Di Tizio e l’autrice e attrice Franca Minnucci, da sempre impegnati nella valorizzazione e divulgazione delle opere dei grandi personaggi abruzzesi”, ha commentato il presidente Davide Cavuti. “Ringrazio tutti i collaboratori della manifestazione per il loro prezioso contributo, i componenti della giuria e i premiati”.

Nel corso degli anni, il riconoscimento è stato assegnato ad alcuni dei più grandi personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo quali Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà, Anna Mazzamauro, Edoardo Siravo, Ambra Angiolini, Michele Placido, Riccardo Scamarcio, Grazia Di Michele, Dacia Maraini, Remo Rapino, Pino Ammendola, Paola Quattrini, Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, coinvolgendo associazioni che operano in favore dei più deboli quali l’«Arda», l’«Ail», «A.m.i.c.o.», «Unicef», «Fondazione Il Cireneo», «Emozioni», etc.

L’obiettivo di “Adopt Srebrenica” è quello di riconoscere la specificità di Srebrenica e degli orrori che si sono riproposti nel contesto della guerra in ex-Jugoslavia, delle sue origini, delle sue conseguenze, delle sue implicazioni per l’Europa di oggi; di mantenere una costante presenza e attenzione internazionale a Srebrenica, contribuendo alla rivitalizzazione culturale, sociale ed economica della città che era stata prima della guerra un importante centro termale, con un’intensa vita intellettuale; di favorire la maturazione di iniziative di dialogo inter-etnico e interculturale, di elaborazione della memoria, di gestione nonviolenta dei conflitti, rivolte in particolare alle nuove generazioni, strette tra il peso insopportabile di quanto è avvenuto e gli sforzi faticosi per guardare avanti; di promuovere progetti di partenariato con amministrazioni pubbliche, istituzioni culturali, scuole, associazioni di volontariato, che prevedano un coinvolgimento attivo della popolazione locale. Il progetto “Adopt Srebrenica” è promosso e sostenuto dalla Fondazione Alexander Langer di Bolzano/Italia e dall’associazione Tuzlanska Amica di Tuzla/Bosnia Erzegovina.

 

Giammarco Giardini: