Fratelli d’Italia in tour, oggi tappa a Pescara con Donzelli e Marsilio

Donzelli

Oggi tappa a Pescara per il tour di Fratelli d’Italia nell’ambito della campagna “Italia vincente” volta ad illustrare i risultati del primo anno del governo Meloni. Presente in Piazza Salotto Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzativo

Accanto a Donzelli, nel gazebo allestito nella centrale e rovente piazza Primo Maggio, anche il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e i parlamentari Guido Quintino Liris ed Etelwardo Sigismondi.

“Stiamo lavorando per far ripartire l’economia. – ha detto Donzelli – I dati degli ultimi giorni dimostrano, per esempio, che grazie alle norme Meloni contro i furbetti delle partite Iva, quelle ‘apri e chiudi’, 1500 sono state trovate chiuse e su altre 500 stanno indagando in modo approfondito. Parlo di quelle riferite, purtroppo, a soggetti di origini estere, penso nella mia Toscana a cinesi e pakistani, che aprono e chiudono partite Iva truffando lo Stato e lasciando dipendenti non pagati, creando quel lavoro povero che cerchiamo di combattere. La lotta all’evasione che la sinistra ha sempre annunciato la stiamo facendo con il governo di centrodestra. Così come il lavoro povero: la sinistra da sempre dice di voler fare il salario minimo, combattere il lavoro povero, ma quando erano al governo hanno creato queste condizioni. Oggi noi le risolveremo con proposte serie e concrete come stiamo facendo”.

E sul presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, Donzelli ha aggiunto:

“Marsilio è stato il primo presidente di Regione di Fratelli d’Italia, siamo contenti che abbia dato la disponibilità a ricandidarsi alle prossime elezioni regionali, non tanto per Fdi, ma per l’Abruzzo. I risultati che ha portato in questi anni in Abruzzo sono importantissimi e sicuramente non verranno dispersi dagli abruzzesi. L’Abruzzo da regione fanalino di coda dell’Italia è diventata un traino di questa nazione. È un’occasione unica che deve essere ulteriormente valorizzata”.

Sollecitato dall’Ansa, Donzelli ha commentato anche la vicenda del generale Roberto Vannacci, al centro di polemiche per quanto scritto in un libro:

“L’Esercito, che ha delle giuste regole stringenti, anche su sollecitazione del ministro, ha fatto partire un esame disciplinare. Alcune associazioni hanno pure annunciato esposti e quindi anche la Magistratura dovrà vagliare le parole nel suo libro. Ho letto che al Pd non basta. Ecco, questo lo trovo particolarmente sgradevole. Nessuno ha dato alla sinistra italiana il diritto di autonominarsi censori, agenti morali del politicamente corretto. Non spetta al Pd decidere cosa si può scrivere o non scrivere nei libri. In una democrazia liberale non è compito della politica vagliare la correttezza morale dei contenuti degli scritti. Né del Governo né di un Partito di minoranza”.