Finita la quarantena, i braccianti marocchini arrivati in Abruzzo saranno presto al lavoro nei campi del Fucino. L’emergenza Covid ha reso difficile trovare manodopera agricola.
Dopo i tamponi e la quarantena, i lavoratori saranno impiegati nelle aziende marsicane della fertile piana del Fucino, la zona agricola più produttiva d’Italia. In questo territorio, circa 13mila ettari, la produzione non si interrotta nemmeno durante l’emergenza sanitaria del Coronavirus. Patate e carote sono i prodotti di punta a marchio Igp, ma qui si coltivano anche finocchi e insalate. I lavoratori provenienti dal Marocco e quelli già presenti nella Marsica hanno già hanno lavorato nella zona. Le aziende messe in difficoltà dalla carenza di personale specializzato potranno contare di nuovo sul loro apporto.
I charter organizzati da Confagricoltura sono già arrivati a Pescara. Finora sono quattro i voli dal Marocco, finanziati dagli stessi imprenditori, per reperire manodopera difficile da trovare tra gli italiani e dall’Africa, per l’emergenza Coronavirus.
“Sono arrivi molto importanti per l’attività nel Fucino, sono ben accetti perché si tratta di lavoratori specializzati che hanno già operato nel settore e in questo territorio – spiega Mario Nucci, direttore del Consorzio di tutela Igp patata del Fucino, struttura riconosciuta dal Ministero dell’Agricoltura, che riunisce tutti i produttori -. Naturalmente, saranno impiegati nella massima sicurezza visto che andranno in azienda dopo i test e la quarantena. E’ chiaro che il problema della manodopera è una problematica molto seria che finora si è cercato di sopperire con l’impegno diretto degli stessi produttori e quindi questi arrivi sono una boccata di ossigeno – conclude il dirigente. Le imprese agricole puntano anche alle riapertura dei confini regionali per reperire altri lavoratori”.
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