Funivia Gran Sasso: le minoranze contro la bocciatura del loro ordine del giorno

L’ultimo atto sul Gran Sasso è stato la bocciatura dell’ordine del giorno delle minoranze nel corso del consiglio comunale straordinario

Era una proposta di aiuto al Comune con delle proposte serie, hanno spiegato i consiglieri comunali in conferenza stampa, ma tutto è stato bocciato. L’opposizione chiedeva sostanzialmente una conferenza programmatica per parlare di tutte le problematiche e di un tavolo per ascoltare i pareri dei tecnici in merito alla cabinovia che loro avevano proposto a sostituzione della funivia per loro forse obsoleta.

Se il comune ha già detto che vuole proseguire sulla linea intrapresa, cioè proroga e poi sostituzione delle funi, le minoranze insistono e richiamano l’amministrazione alle loro responsabilità.
Il Comune ha detto Stefano Albano ha detto che l’anno prossimo partiranno i lavori Fossa di Paganica – Scindarella ma per loro non sarà così.
Le minoranze avevano proposto di allargare il confronto anche al Parco, alla provincia e altri attori in una conferenza programmatica, come si spiegava, oltre alla sistemazione della cabinovia.

Per le minoranze il problema della funivia è anche un problema di sostenibilità economica. La funivia nelle giornate nelle quali lavora a regine può portare al massimo 2 mila persone in quota e questo condanna per l’opposizione il centro turistico del Gran Sasso ad essere sempre in perdita.
Siamo sconcertati, dicono, di fronte ad una opposizione che propone e di fronte ad una chiusura a riccio del comune che non vuole dare risposta ad esperti.

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